Scrivo la presente ob torto collo rispetto alla decisione assunta (pienamente condivisa dal mio difensore Avv. Nunzio Rosso) di mantenere il più rigoroso silenzio (in coerenza con il mio modo di fare, cosi come avvenuto in altre recenti occasioni nei rapporti con le massime Istituzioni e/o con la Magistratura) sulla nota vicenda in oggetto, ritenendo che quella giudiziaria è- e deve essere- l’unica sede nella quale può e deve riferirsi e dichiarare sui fatti oggetto di indagine, interloquendo con coloro i quali sono a tanto doverosamente deputati per legge, nella specie la Procura della Repubblica di Palermo, in persona dei Sostituti assegnatari del procedimento.
Massimo rispetto per il diritto di cronaca, specie in vicende di tali apparenti dimensioni e contenuti, il cui esercizio, però, DEVE essere assolutamente corretto, mortificandosi nella diversa ipotesi il fondamento e le finalità proprie della cronaca.
Da ultimo, quotidianamente i mezzi di informazione si sono occupati della vicenda, come attestato da numerosi articoli nei quali si tratta tale tema, con dovizia di particolari. Purtroppo però in alcuni articoli si riferiscono fatti del tutto non rispondenti al vero, o, li si accompagna a descrizioni e ricostruzioni che possono catturare l’attenzione del lettore perché suggestive, ma sono foriere di ingannevoli conoscenze, con quel che ne consegue anche nel diverso più ristretto ambito familiare, altrettanto meritevole di salvaguardia e rispetto.
Solo in via di esempio: NON E’ VERA la circostanza (apparsa sul sito online Tempostretto) che io sia indagato per la vicenda relativa a tale Prestigiacomo del quale avrei ostacolato (parlandone con il Presidente Crocetta o concordando e programmando, non si sa bene cosa e perché con l’On. Musumeci di questa vicenda raccontatami dal Morace) la nomina su sollecitazione di Morace, riferendosi invece la conversazione riportata nell’articolo ad altri fatti e circostanze inerenti la mia carica e l’audizione da me allora chiesta alla Commissione Antimafia; NON E’ conseguentemente vero che dovrò essere ascoltato su tale episodio quale indagato.
Sono indagato e verrò sentito dal PM della Procura di Palermo su un fatto diverso da quello per i quali invece è stata emessa ordinanza di custodia cautelare.
Non entro nel merito del fatto per il quale sarò interrogato nei prossimi giorni, perché- come detto- intendo riferirne ai magistrati che hanno disposto di sentirmi, limitandomi ad osservare che trattasi, allo stato, di una ipotesi investigativa rispetto alla quale hanno ritenuto opportuno sentirmi. Più che legittimo e doveroso ogni approfondimento investigativo, rispetto al quale vi è la mia totale ed incondizionata partecipazione, al pari della assoluta consapevolezza della liceità delle condotte tenute.
Massimo Finocchiaro