La stagione estiva si è ormai ampiamente conclusa, nonostante le temperature ancora elevate facciano ben sperare in un ottobre ancora mite e cocente.
Ma la realtà è che il tam tam quotidiano è tornato ai livelli standard, il traffico cittadino pullula tra le vie del centro, i lidi hanno chiuso da giorni, i falò si sono completamente estinti e la tintarella sta velocemente lasciando posto al candido colore del latte.
E com’è buona norma, finita una stagione, è tempo di bilanci. La scorsa settimana a stilare il proprio sull’operazione Mare Sicuro 2013 era stata la Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Milazzo che, tra numeri, salvataggi, bollini blu e infrazioni, aveva dettagliatamente spiegato quali “risultati lusinghieri” avessero ottenuto i 143 militari utilizzati durante tutta la stagione.
Questa mattina, invece, a stilare il bilancio dettagliato della propria operazione “Mare Sicuro 2013” è stata la Capitaneria di Porto – Autorità Marittima dello Stretto di Messina.
“Il bilancio che abbiamo redatto al termine dello svolgimento delle attività, dal 24 giugno all’8 settembre, è pienamente positivo. Siamo davvero soddisfatti”. Hanno esordito così, in una conferenza stampa convocata proprio per spiegare nel dettaglio la macchina operativa messa in moto quest’estate per prevenire, informare, controllare, salvare, sanzionare e monitorare tutte le attività di mare.
Una campagna, la loro, iniziata attraverso una dettagliata comunicazione ed informazione.
“Già a maggio – hanno spiegato – abbiamo iniziato l’attività di sensibilizzazione e prevenzione in diversi istituti scolastici. L’obiettivo era quello di informare sul corretto utilizzo del mare e sul rispetto delle norme di navigazione nonché su quelle demaniali sulle spiagge”.
Ai vari titolari di lidi e stabilimenti bagnanti, inoltre, erano state ricordate tutte le norme utili per il corretto funzionamento: smaltimento dei rifiuti presenti sulle spiagge, indicazioni sulle operazioni di immersione (in particolare alle associazioni di diving), utilizzo di assistenti bagnanti.
Ma non solo, perché questa opera di sensibilizzazione aveva coinvolto anche mezzi più tecnologici come gli spot trasmessi in diverse tv locali e provinciali.
“Abbiamo dato valore all’importanza del nostro numero di emergenza – hanno spiegato – e abbiamo ricevuto circa 150mila telefonate in quasi 115 giorni di attività”.
In realtà, la chiamata valeva per ogni circostanza, anche laddove la Capitaneria di Porto aveva ben poco a che fare.
“Alcuni non tornavano dalla pesca, altri stavano annegando, altri ancora segnalavano inquinamento, e poi c’era chi chiamava per lamentarsi sul volume troppo alto delle discoteche. Ma questo non era di nostra competenza. Nostro dovere è stato invece apporre il bollino blu”.
Per poter incentivare la virtuosità dei gestori di lidi, infatti, quest’anno la Capitaneria si è avvalsa dello strumento del Bollino Blu.
Ogni qual volta i controlli effettuati risultavano positivi, le forze di polizia impegnate rilasciavano un bollino da affiggere, ben visibile, sulle varie unità navali.
Nello specifico, per ricevere il premio bisognava essere in regola con mezzi di salvataggio, dotazioni di sicurezza, pagamento della tassa di possesso quando prevista e regolarità dei documenti di bordo.
Stessa procedura per tutte quelle barche/navi che effettuavano mini crociere o escursioni. Anche loro avevano diritto al Bollino Blu, ma solo nel caso in cui rispettassero il numero massimo di passeggeri, fossero dotati di mezzi di salvataggio e sicurezza ed avessero i titoli professionali per la guida dei mezzi.
Snocciolando qualche numero più nel dettaglio, l’operazione Mare Sicuro 2013 ha coinvolto 5 unità (di cui uno a Giardini Naxos) e 76 militari che, in quasi 3 mesi, hanno effettuato ben 1295 controlli.
“Rispetto all’anno precedente – hanno evidenziato – abbiamo riscontrato più infrazioni, ma questo solo perché i controlli sono stati più massicci. In totale abbiamo eseguito 232 interventi repressivi e stilato 222 verbali”.
Le infrazioni più quotate? Sostare con barche nelle zone di balneazione, navigare senza le dotazioni di sicurezza, pescare in zone vietate e utilizzare le moto d’acqua nei pressi delle spiagge.
Ma si sa, anche a costo di infrangere pesantemente la legge, ai messinesi piace farsi sempre notare.
Veronica Crocitti
Twitter @VCrocitti