"Ad oggi nulla si è mosso, chiediamo interventi per scongiurare tragedie evitabili"
MESSINA – “E’ trascorso un mese dall’ultima mareggiata che ha messo a repentaglio la sicurezza degli abitanti della zona sud di Messina e in particolare le zone di Galati Marina e S. Margherita, cui sono seguite, come sempre, promesse e passerelle”. A sostenerlo è il Comitato Salviamo Galati Marina, che lamenta l’assenza “di un intervento concreto sui luoghi”. In riferimento all’incontro richiesto dal Comune di Messina e tenutosi venerdì 3 febbraio, su disposizione della prefetta Cosima Di Stani, riguardo agli eventi meteo del 9 e 10 febbraio scorsi, “per la definizione e quantificazione dei danni e per la programmazione degli interventi necessari per la difesa del litorale jonico della Città di Messina, il Comitato tiene ad evidenziare alcuni elementi fondamentali. Il tutto per favorire un confronto nell’interesse dei cittadini, che convivono ormai da troppo tempo con situazioni che mettono seriamente a repentaglio i loro diritti primari quali quello alla vita, alla salute e quello alla proprietà e alla sua tutela”. All’incontro del 3 febbraio erano presenti l’Autorità di bacino, il commissario di Governo contro il dissesto idrogeologico in Sicilia, il Dipartimento rgionale di Protezione civile, il Dipartimento regionale Territorio e Ambiente S.T.A., soprintendente dei Beni culturali ed ambientali, gli assessori competenti per delega Francesco Caminiti e Massimiliano Minutoli ed il direttore generale del Comune di Messina Salvo Puccio.
“Le conclusioni che non ci rassicurano”
Rileva il Comitato: “Le conclusioni di tale incontro non sono assolutamente rassicuranti, dato che i tempi che sono stati previsti per la messa in sicurezza di Galati Marina sono oltremodo lunghi e conosciamo bene quello che è il rischio/certezza dei ritardi della pubblica amministrazione. Ciò esporrebbe ancora una volta ad un serio pericolo il territorio e gli abitanti pregiudicando così il bene della vita stessa. Pertanto ci rivolgiamo al Commissario al dissesto idrogeologico, Maurizio Croce, chiedendo che, alla luce dei poteri di ordinanza a lui assegnati ed esercitabili in deroga ad ogni disposizione di legge diversa da quella penale, vengano snelliti ed accorciati il più possibile gli iter procedurali. Alla stessa maniera – proseguono i cittadini di Galati – si è gravemente appreso, dalle istituzioni regionali presenti, che i tempi per la dichiarazione dello stato di emergenza e, quindi per gli interventi di manutenzione straordinaria e riparazione dei danni delle mareggiate, non permetteranno la necessaria sicurezza per eventuali prossime mareggiate”.
“Si agisca in urgenza”
E ancora: “Non a caso abbiamo chiesto, sia pubblicamente che per le vie brevi, che si agisca in ‘urgenza’ per la messa in sicurezza del litorale di che trattasi, visto lo stato di pericolosità che vige su di esso, soprattutto dopo che le strutture realizzate a protezione e che avrebbero dovuto rappresentare un intervento definitivo sono, ormai, fatiscenti e notevolmente danneggiate. Dopo l’ultima mareggiata del 9 e 10 Febbraio scorsi lo stesso assessore Minutoli ed altri hanno dichiarato che se non ci fossero stati i “pennelli” il paese di Galati sarebbe stato spazzato via dalle onde; ad essere spazzati via sono stati solo i pennelli, ma purtroppo purtroppo anche parti di abitazioni e proprietà private”.
“Ad oggi nulla si è mosso”
“Ad oggi, nonostante il peso di tali dichiarazioni ed a parte il polverone dei primi giorni, nulla si è mosso e nessuno si è visto”, rilevano i rappresentanti del Comitato, che si domandano: “Cosa si intende per urgenza? Non si dovrebbe agire senza “alcun indugio? Nella giornata del 26 febbraio abbiamo temuto che il mare si alzasse ancora ed il rumore provocato dalle onde ha fatto palpitare ancora una volta i cuori degli abitanti di Galati Marina. Se le onde fossero state più imponenti quali sarebbero state le conseguenze, alla luce di quanto esposto? Visto che i pennelli nelle loro condizioni attuali sono assolutamente inutili rispetto alla funzione che dovrebbero svolgere e per la quale sono stati progettati ed installati, si deve veramente presupporre che Galati ed i suoi abitanti rischino al prossimo evento meteomarino di essere spazzati via? E’ impensabile che si possa assistere passivamente agli eventi, come se la storia non avesse insegnato nulla e come se le proprietà private distrutte nel corso di questi anni e tutto quello che hanno perso le attività, le famiglie ed il territorio non fosse abbastanza a scuotere le coscienze ed a generare lo stesso terrore provato dagli abitanti di Galati, in quelli che domani sarebbero i responsabili oggettivi di una eventuale tragedia oltremodo annunciata ed urlata a gran voce nel corso di tutti questi anni tra l’indifferenza dei molti”.
“La fiducia si sta esaurendo”
I residenti concludono dicendo che “nonostante la fiducia riposta nei confronti dell’operato degli enti preposti a difesa del territorio e del cittadino (Protezione civile) si stia man mano esaurendo, chiediamo instancabili, ancora una volta, che si adoperino ad intervenire al fine di evitare i “classici” ritardi che portano a quelle tragedie che, col senno del poi e solo dopo che accadono, si ammette miseramente fossero evitabili. Al momento l’unico intervento previsto è a carico del Comune di Messina con un appalto da 250mila euro, cosa che apprezziamo, ma sappiamo bene essere un importo irrisorio rispetto alle reali esigenze di messa in sicurezza. Forse con un pizzico di senso del dovere in più ciascuna Autorità coinvolta e responsabile avrebbe potuto contribuire con budget di pari o minore entità per intervenire in tempi adeguati per la somma urgenza”.