In Italia sono sempre di più le donne che svolgono professioni “maschili”: sono oltre 3mila le donne al volante di camion e di tir, il 5,6% del totale degli autotrasportatori. E ogni 9 nuovi autotrasportatori iscritti 1 è donna.
Dai dati emersi qualche anno fa, il 14,4% dei tappezzieri o dei restauratori di mobili era donna, così come il 9,4% dei calzolai, il 2% dei falegnami e il 3% degli idraulici.
Anche a Messina salta all’occhio al centro città una bella ragazza, si chiama Maria Interdonato e da un po’ di tempo fa un lavoro poco usuale per una donna, ma che rende più rosa e con un tocco di originalità il suo posto di lavoro. Maria fa la benzinaia presso l’Agip di Via Garibaldi e il titolare, Maurizio Interdonato, ci sottolinea che Maria è tra i più bravi e attenti impiegati che negli anni hanno lavorato per lui.
“L’emancipazione comincia nella quotidianità”, per questo è bello intervistare Maria, come esempio di un’emancipazione non solo decantata da una società facilmente “chiacchierona” ma con fatti visibili, un lavoro “da uomo”: benzina, cambio olio, pressione gomme… e “essenza” di… carburante al posto di profumi floreali e costosi.
Maria è fiera del suo nuovo lavoro e lo fa con grande responsabilità, i clienti sono anche più contenti e soddisfatti dall’estrema gentilezza e professionalità. Secondo i dati del Registro Imprese, la distinzione fra lavori maschili e femminili è sempre meno marcata. In Italia ci sono camioniste, elettriciste, tappezziere, fabbre, meccaniche, benzinaie. Del resto i primi passi passi verso l’emancipazione ci raccontano di donne tenaci, ostinate, determinate e con una forza inesauribile a non lasciarsi sopraffare dai pregiudizi e spesso dai limiti legali.