In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, martedì 25 novembre dalle 15 e mercoledì 26 dalle 9 nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università degli Studi di Messina, si svolgerà il convegno “Amore, passione e dipendenza affettiva. Donne che amano troppo”. L’evento è organizzato dalla Dott.ssa Letteria Tomasello, coadiuvata dal Prof. Massimo Raffaele e dalla Prof.ssa Concetta Parrinello, con il patrocinio ed il contributo dell’Ordine degli Psicologi della Regione Siciliana e dell’Università di Messina. Saranno presenti il Rettore dell’Università di Messina Prof. Pietro Navarra, il Presidente Nazionale dell’Ordine degli Psicologi Prof. Fulvio Giardina, il Dir. del Dip. Neuroscienze Prof. G. Vita, il Prof. G. De Vero Dir. Dip. Giurisprudenza, Dir. Dip. Scienze Giuridiche Prof. G. Moschella, Dir. Dip. Scienze Umane e Sociali Prof. Larcan e i Presidenti degli ordini Medici: Dott. G. Caudo, Avvocati: F. Celona. Dott. G. Iacono Presidente Federsanità – Anci Sicilia. La Prof.ssa Cocchiara Presidente Cug Università Messina e l’Assessore alle Pari Opportunità del Comune di Messina Dott.ssa Patrizia Panarello.
Il convegno e la tavola rotonda si prefiggono come obiettivo quello di un approccio complesso e delicato sulla tematica della violenza psicologica e fisica, perpetrata ai danni di donne. L’intenzione è di riunire, medici, psicologi, psicoterapeuti, giudici ed esperti avvocati per un’approfondita analisi su un fenomeno diventato emergenza sociale. Quotidianamente, infatti, la cronaca riporta storie di violenza, che nella maggior parte dei casi si consumano tra le mura domestiche. Simbolo di questa giornata sono le scarpe rosse. Rosso come il colore della violenza, rosso come il segno di una femminilità che ciascuna donna vuole, vorrebbe, esprimere liberamente e senza costrizioni. Rosso come il colore scelto dall’artista messicana Elina Chauvet che per prima raccontò il fenomeno del femminicidio. Il suo progetto “Zapatos Rojos” fu realizzato nel 2009 a Ciudad Juárez, la città di frontiera nel nord del Messico dove è nato il termine “femminicidio” (là, infatti, a partire dal 1993, centinaia di donne vengono rapite, stuprate e uccise con totale impunità per gli assassini).
Alcune sessioni del convegno inoltre saranno dedicate al tema sulla “Dipendenza Affettiva”, che soltanto da pochi anni sta interessando clinici e ricercatori che si occupano del fenomeno delle dipendenze. Nella dipendenza affettiva, il partner dipendente si annulla completamente, disconosce i propri bisogni evolutivi e condiziona la sua stessa esistenza in funzione dell’altro, che a sua volta può permettersi un atteggiamento parassitario, maltrattante e opportunistico. Il rispetto e la dignità della donna, devono quindi essere riconosciuti come un diritto umano ancor prima che giuridico. Decisivo, a tal proposito, il ruolo di prevenzione che possono svolgere le scuole, come potenti agenti di cambiamento, possibile veicolo di iniziative di sensibilizzazione, informazione e formazione tale da conferire agli studenti autonomia e capacità di richiesta d’aiuto.
“Insieme e con l’aiuto delle istituzioni, possiamo fermare la violenza sulle donne”.