Hanno ottenuto l’accesso ai documenti i sette fratelli messinesi che hanno presentato ricorso dopo le elezioni a Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia di Antonio Seminario, successore di Stefano Bisi, proclamato a marzo scorso. Una elezione che non è bastata a quietare gli animi all’interno del Goi, al centro di una delle stagioni più travagliate di sempre, al suo interno. I primi risultati elettorali avevano visto il successo dello sfidante Leo Taroni. Tra i papabili c’era anche il notaio messinese Silverio Magno, storico avversario di Bisi. Ma il riconteggio delle schede ha ribaltato l’esito, consegnando l’elezione a Seminario.
Il Tribunale civile di Roma (giudice Lucio Fredella) ha accolto il ricorso depositato da sette fratelli messinesi, uno appartenente alla loggia Minolfi e gli altri alla loggia La Ragione, e disposto un ordine di esibizione di documenti, in particolare del decreto di proclamazione e la delibera di insediamento del Gran Maestro, non ottenuti attraverso la richiesta alla Gran Segreteria del Goi.
Adesso il Goi ha 10 giorni di tempo per consegnarli, salva eventuale impugnazione per provvedimento del giudice civile.
In sostanza, i fratelli messinesi contestano la regolarità delle operazioni elettorali. Gli scenari che adesso potrebbero aprirsi sono tutti da valutare.
Intanto il notaio Magno aspetta l’esito della “tavola d’accusa”, ovvero il procedimento disciplinare aperto nei suoi confronti la scorsa primavera e ancora non discusso per un problema di competenza.