A proposito del caso De Cola riportiamo parti dell’articolo pubblicato da Antonio Mazzeo, il cui testo integrale e le opere in allegato sono riportate nel blog antoniomazzeoblog.blogspot.it. A fine articolo riportiamo anche la replica dell’assessore all’urbanistica De Cola e che già avevamo avuto modo di pubblicare in occasione dell’articolo di Tempostretto sull’inserimento del progetto del Pilone nel Masterplan.
“Ecco perché crediamo che ci sia più di un conflitto d’interessi per l’assessore all’urbanistica De Cola e chiediamo da sempre che lasci la giunta Accorinti.
Alla luce dei progetti presentati dallo Studio de Cola e delle opere già realizzate, in via di realizzazione o in attesa di approvazione, incidenti sul territorio comunale di Messina, il tema “conflitto d’interessi” e comunque dell’opportunità che uno dei maggiori progettisti della (detestabile) storia urbanistica peloritana continui a fare da assessore all’urbanistica della stessa città diventa preponderante. Non fosse altro per la portata di alcuni progetti e di alcune opere progettate e realizzate, sicuramente assi discutibili dal punto di vista della compatibilità paesaggistica e ambientale (e per questo in passato osteggiate dagli ambientalisti e da gruppi politici e associazioni che hanno dato vista al progetto elettorale di Renato Sindaco).
Presenza ingombrante ed eco-discutibile quella dell’ingegnere Sergio De Cola nella giunta Accorinti. Il professionista, assessore all’urbanistica e co-fondatore nel 1988 dello studio di progettazione “De Cola Associati” (tra i più quotati in Sicilia nel campo dell’edilizia residenziale, ospedaliera e universitaria, delle opere pubbliche e dei progetti urbani), ha ottenuto l’inserimento nel Masterplan della Città Metropolitana del Piano di riqualificazione del Pilone di Capo Peloro, redatto proprio dai De Cola con la collaborazione della Buffi Associes e dell’architetto Pier Paolo Balbo di Vinadio. L’importo dei lavori è stimato in 9 milioni di euro circa.
Il progetto, finalizzato alla “riconfigurazione” del Pilone (ex Enel) sovrastante la fragile spiaggia di Capo Peloro, naviga da diversi anni tra gli uffici e gli assessorati del Comune di Messina. Fu la Giunta Buzzanca, con delibera n. 1491 del 15 dicembre 2011, ad affidare allo studio De Cola e partner la redazione del progetto preliminare delle opere di riqualificazione funzionale e strutturale del basamento del Pilone, per un importo di 128.000 euro. Sempre la Giunta Buzzanca, con delibera n. 11 del 15 gennaio 2012, espresse la volontà di procedere alla realizzazione delle opere con il ricorso allo strumento della “finanza di progetto”. L’affidamento dell’incarico fu giustificato dagli amministratori con il fatto che nel 2000 i De Cola, insieme agli architetti Jean Pierre Buffi (Parigi) e Pier Paolo Balbo di Vinadio (Roma), erano stati vincitori del Concorso Europeo di idee per la riqualificazione ambientale e funzionale dell’area di Capo Peloro, indetto dal Comune di Messina e il cui bando prevedeva tra l’altro, l’affidamento al primo classificato della progettazione e della direzione dei lavori.
“L’incarico ha come finalità il recupero del basamento per la fruizione collettiva mediante la realizzazione di infrastrutture, che consentano l’utilizzo turistico del Pilone attraverso ascensori panoramici, una piattaforma belvedere con annesso ristorante e negozi per la vendita di oggetti relativi alla diretta fruizione del mare”, spiegò l’allora assessore ai lavori pubblici, Gianfranco Scoglio. Il contratto tra l’Amministrazione e lo Studio De Cola fu sottoscritto il 15 giugno 2012, mentre il progetto fu presentato alla stampa il successivo 12 settembre successivo dall’assessore Scoglio e dagli ingegneri Bruno e Sergio De Cola. “Il nuovo basamento del Pilone di Capo Peloro è pensato come un moderno lido balneare, che trova nelle classiche attività complementari (ristorazione, attività d’intrattenimento e didattica degli sport acquatici, svago e tempo libero) elementi di forza del possibile progetto di finanza”, dichiararono i progettisti. “Il progetto prevede una significativa presenza di uno spazio pubblico per la cultura; uno spazio espositivo che nell’intenzione è destinato a museo del pilone”.
Il Piano di riqualificazione ambientale e funzionale dell’area di Capo Peloro predisposto originariamente dai partner De Cola – Buffi – Balbo di Vinadio era in verità ben più ambizioso, più eco-impattante e più remunerativo. Al Concorso europeo del 2000, il progetto vincente, denominato Staccando l’ombra da terra, prevedeva opere per una spesa complessiva di 140 milioni di euro, all’interno di una superficie territoriale di 196.383 mq. “Le superfici destinate a viabilità e parcheggi interni prevedono un’area di parcheggio autocorriere, un parcheggio a raso per 370 posti auto; un parcheggio interrato per 337 posti auto, altre superfici a piazzali e percorsi pedonali; un’area a verde del giardino tematico”. Segue poi l’elenco delle costruzioni delle aree interne tra le quali torri di contrappesatura; tre musei – laboratori, un albergo,un centro congressi, Pronto soccorso, stazione Polizia Municipale, asilo servizi. Si prevedevano infine un lido balneare alla base del Pilone, servizi di ristorazione e bar, spazi espositivi e acquario, un lido balneare di pertinenza dell’albergo.
Una discutibile Disneyland dello Stretto quella prefigurata dai De Cola & S., la cui prima tappa potrebbe portarsi a compimento presto grazie all’inserimento del progetto di riqualificazione del Pilone nel Masterplan metropolitano. I De Cola & partner un primo successo lo hanno comunque ottenuto nel giugno 2014 quando il sindaco Accorinti e giunta comunale (che include anche De Cola assessore) approvarono la richiesta di riattivazione del finanziamento ex Legge 122/89 (legge Tognoli) e di erogazione del finanziamento europeo Po Fesr 2007-2013 per la realizzazione del parcheggio a raso di Torre Faro con 500 posti auto, progetto approvato e finanziato con 3,6 milioni di euro dalla Regione siciliana. Per la cronaca, nel 2014 (quindi durante l’amministrazione Accorinti) lo Studio dell’assessore De Cola aveva redatto per conto del Comune di Messina il Progetto esecutivo per la realizzazione di parcheggi a raso nel villaggio Torre Faro ex P.U.P. del. Consiglio Comunale n. 109 del 30/11/2006. L’incarico comprendeva pure la direzione lavori e il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione; 4.232.659 euro l’importo previsto per le opere.
Per Capo Peloro, quella che il sindaco Accorinti e gli ambientalisti vorrebbero inserita nell’Area dello Stretto Patrimonio dell’Umanità per strapparlo definitivamente agli appetiti dei padrini del Ponte, gli ingeneri De Cola con gli architetti Buffi e Balbo di Vinadio hanno presentato nel 2003 un piano particolareggiato esecutivo. Per conto del Comune di Messina, lo studio del professionista-assessore ha pure redatto nel 2010 il Progetto generale definitivo di una nuova viabilità di collegamento tra strada comunale Granatari e la Via Marina di Fuori nel Villaggio di Torre Faro, importo dei lavori 1.494.990 euro. Nel periodo 2004-2008, sempre su incarico del Comune, la partnership De Cola – Buffi – Balbo di Vinadio ha curato il progetto preliminare, definitivo, esecutivo, il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione e la direzione degli Interventi di modellazione del suolo e ricostituzione della vegetazione dunale nella zona di Capo Peloro – Torre Faro (importo 646.423 euro). Nel 2000 lo Studio De Cola ha curato il progetto esecutivo strutturale per il restauro e il risanamento conservativo del Forte degli Inglesi e degli edifici ex Tiro a volo prossimi al Pilone ex Enel, committente il CRIC – Centro Regionale d’intervento per la cooperazione.
Infine nei mesi scorsi, abbiamo presentato insieme ai consiglieri comunali Nina Lo Presti e Gino Sturniolo uno studio sui maggiori creditori del Comune di Messina alla luce del Piano di riequilibrio finanziario lacrime e sangue varato dall’amministrazione Accorinti. Tra questi creditori comparivano insieme i progettisti “Buffi Giampiero – Pier Paolo Baldo di Vinadio e Studio De Cola Associati” per un valore complessivo di 424.467,27 euro relativamente al pagamento dovuto a prestazioni professionali espletate per la “Sistemazione del basamento del Pilone per la realizzazione di opere per la fruizione del mare e attrezzature turistiche”; “competenze tecniche lavori di riqualificazione Capo Peloro Transazione G.M. 770/2012” e “Incarico progettazione definitiva dei parcheggio a raso di Torre Faro”. Anche in quell’occasione l’assessore De Cola e lo stesso sindaco Accorinti negarono qualsivoglia esistenza di “conflitti d’interesse” tra il contribuire alla stesura di un piano di riequilibrio e trovarsi poi, nel momento della sua approvazione, a beneficiarne e poter finalmente riscuotere il credito. Valutazioni quelle degli amministratori certamente discutibili, perlomeno sotto il profilo etico-politico.
Antonio Mazzeo (da antoniomazzeoblog.blogspot.it)
La replica dell’assessore all’urbanistica Sergio De Cola:
“Conflitto di interessi è la possibilità di trarre vantaggi, anche economici, da una decisione che dipende in qualche modo dallo stesso soggetto. Chiedo quindi, soprattutto per darne conto ai lettori, se può indicare i vantaggi, anche e non solo economici, che deriverebbero a me stesso, o a persone a me vicine professionalmente, dall'eventuale accoglimento delle proposte inserite nel Masterplan. A me sfuggono, e certamente non sono noti a tutti coloro che sanno invece di cosa si stia parlando, a chiunque abbia appena approfondito l'argomento, a chi ha avuto voglia di andare a guardare gli atti, tutti pubblici, che definiscono inequivocabilmente questa storia. Il progetto del basamento del Pilone di Torre Faro trae origine da un concorso internazionale di idee svoltosi nel 1999-2000 (circa 13 anni prima dell'insediamento della giunta Accorinti) vinto da un raggruppamento di professionisti (prof. Arch Jan Pierre Buffi di Parigi, prof. arch. Pier Paolo Balbo di Roma, studio De Cola Associati di Messina). La prestazione professionale richiesta si è definitivamente conclusa, con la validazione da parte del RUP, prima dell'insediamento di questa Giunta e quindi la situazione contrattuale non potrà in nessun modo variare indipendentemente da qualunque scelta sarà assunta dall'Amministrazione, attuale o futura, in merito al progetto. Nell'interesse dei lettori, desidero precisare al Prof. Mazzeo, ed a quanti concordino con lui, che l'inserimento o meno, del progetto "Pilone" nel Masterplan non porterà un solo centesimo nelle mie tasche ne' di nessuno dei soggetti che hanno a qualsiasi titolo collaborato con il mio studio, ne' produrrà alcun altro vantaggio, neppure in prospettiva. Infatti l'inserimento nel Masterplan è finalizzato a finanziare le somme necessarie all'espletamento della gara ed ai collaudi che in nessun modo potrebbero essere assegnati al raggruppamento vincitore della gara internazionale. Mentre la possibilità di utilizzare il lavoro come referenza curriculare si è ovviamente già consolidata con la validazione del progetto, intervenuta come già detto, prima che io accettassi l'incarico che il sindaco Accorinti mi ha chiesto di ricoprire. In merito all'opportunità, ovviamente adeguatamente valutata, di inserire o meno il progetto tra quelli inviati al governo per la definizione del Masterplan, evidenzio che l'elenco dei progetti è stato concordato tra tutti i sindaci della città metropolitana di Messina (108 comuni), rispetta appieno le caratteristiche richieste dal governo e risponde ad una reale esigenza di intervenire sul pilone. Può essere smentito?Questi sono i fatti, non esiste e non potrà esistere nessun conflitto, ne' latente ne' conclamato e neanche possibile. Sono comunque disponibile a incontrare il Prof. Mazzeo e quanti lo ritenessero utile, per un confronto trasparente e mi auguro chiarificatore, anche a beneficio dei tanti (forse troppi?) commentatori che sono intervenuti.
Sergio De Cola
Ndr- Un conflitto di interessi è una condizione che si verifica quando viene affidata una responsabilità decisionale a un soggetto che abbia interessi personali o professionali in conflitto con l'imparzialità richiesta da tale responsabilità. Si verifica un conflitto d’interessi quando chi detiene un ruolo di responsabilità si trova ad avere a che fare con interessi professionali o personali che intervengono nella questione rischiando di ledere l’imparzialità richiesta per esercitare quel ruolo. Tutto questo a prescindere da un immediato o tangibile vantaggio economico, presente o futuro.