MESSINA – L’Europeo di Maxibasket di Pesaro ha visto tra i partecipanti con la maglia del team “Fimba” il messinese Manlio Marino, che si è ben distinto nel torneo Over 70. L’evento ha radunato ben 190 squadre provenienti da tutto il continente, con oltre 4.000 partecipanti, dimostrando che la passione per il basket non conosce età. La disciplina è riservata a quei cestiti ormai avanti con l’età ma che non rinunciano alla pallacanestro agonistica. Come tutte le discipline del mondo Master è articolata in categorie che suddividono gli atleti per classi d’età a scaglioni di cinque anni.
Il torneo, organizzato dalla Federazione Italiana Maxi Basket (Fimba), ha visto sfidarsi squadre divise per classi d’età in un formato a gironi, culminato poi in scontri diretti. Una delle formazioni italiane, denominato “Fimba Italia”, ha avuto un percorso brillante, vincendo le prime tre partite. Tuttavia, una sconfitta contro gli Stati Uniti (31-58), fuori classifica, e una successiva battuta d’arresto contro la Gran Bretagna (27-33) in semifinale, li ha portati a contendersi il terzo posto contro l’Ucraina. In questa sfida, gli italiani hanno trionfato 45-21, guadagnandosi una meritatissima medaglia di bronzo.
Tra i giocatori che si sono distinti maggiormente spicca proprio il peloritano Manlio Marino. Partendo spesso dalla panchina, Marino ha giocato oltre 20 minuti a partita, mostrando una dedizione e una tecnica individuale sorprendenti. Nonostante un passato giovanile forse meno noto rispetto ad altri compagni di squadra, Manlio ha dimostrato come la volontà e l’abnegazione possano superare gli ostacoli, il suo esempio ha ispirato i compagni, mostrando come ogni minuto in campo possa essere sfruttato al massimo.
La squadra ha dimostrato una granitica compattezza di gruppo, fondamentale per raggiungere questo importante traguardo. La sua prestazione agli Europei di Maxibasket è un promemoria di come lo sport possa essere una continua fonte di ispirazione e un mezzo per superare ogni limite, dimostrando che la carta d’identità non conta quando si gioca con il cuore.