Una notizia che riempie di sogni i giovani che desiderano provare ad imparare ciò che amano: la professione medica. Il consiglio di Stato, con ordinanze plurime emesse venerdì, con firma del presidente Sergio Santoro, ha accolto ufficialmente le istanze cautelari proposte dall'UDU (Unione degli Universitari) e patrocinate dagli avvocati Santi Delia e Michele Bonetti nell'ambito dei test a numero chiuso per i corsi di medicina, odontoiatria, veterinaria e professioni sanitarie.
Jacopo Dionisio, coordinatore nazionale dell'UDU, a seguito della notizia ha dichiarato "Grazie ai nostri ricorsi è stato finalmente acclarato dal Consiglio di Stato, pur se in una fase cautelare, che le domande del test 2015 erano sbagliate. Per l'ennesima volta è la giustizia amministrativa che riesce a risolvere problemi di fronte ad un Ministero inerme. È l'ennesimo colpo inflitto ad un sistema che fa acqua da tutte le parti".
Entusiasti i legali Michele Bonetti e Santi Delia, che parlano realmente di una vera e propria rivoluzione, "È una crepa decisiva nella diga, aperta grazie ai ricorsi dell'UDU. Ad oggi ci sono circa 1000 posti liberi che non vengono sfruttati per i corsi di medicina, odontoiatria, veterinaria e professioni sanitarie, a causa della chiusura anticipata delle graduatorie, mentre i nostri ragazzi sono costretti ad andare a studiare all'estero".
Sono circa 500 gli studenti siciliani e 2000 nel resto del paese che si erano appellati all'assistenza di Delia e Bonetti, e adesso, visti gli ultimi risvolti, tornano a sperare in quanto si trovano nel gap che il consiglio di Stato ha individuato. In Sicilia la prima ammessa in sovrannumero dovrà essere accolta proprio dall'università di Messina. Dionisio, volendo sottolineare la valenza dell'atto, ha concluso con toni decisi "Siamo stufi dei soliti annunci e della vuota retorica: il MIUR deve prendere atto che il muro del numero chiuso sta crollando. È necessario abrogare la legge 264/99 e convocare al più presto il tavolo per discutere realmente il superamento dell’attuale modello".
Claudio Panebianco