MESSINA – “Questo mare è pieno di voci e questo cielo è pieno di visioni. (…) Qui dove è quasi distrutta la storia, resta la poesia”.
Già con queste parole, nel 1914, Giovanni Pascoli scopriva il nostro mare come “potenza nascosta”.
E oggi, attraverso lo Stretto, il progetto Mediterranei Invisibili, giunto alla quarta edizione, prosegue fino al 19 settembre nel suo percorso di avvicinamento alla “potenza nascosta”, al carattere celato del territorio. È ideato e messo a punto da Alfonso Femia, prodotto da 500×100 con Marco Predari e Giorgio Tartaro, con il patrocinio dell’Ordine degli Architetti territoriali e la collaborazione degli ambassador Salvatore Greco, Francesco Messina, Michelangelo Pugliese, Gaetano Scarcella, e con la partecipazione dell’architetto Giovanni Aurino e dei prof. arch. Giovanni Multari, Raffaele Cutillo, Laura Pavia e Gaetano Di Gesu.
“Mediterranei Invisibili – Viaggio sullo Stretto” è nato per raccontare i luoghi attraverso dialoghi e testimonianze che consentono di superare la percezione superficiale per far emergere identità e proiezioni nel futuro. A distanza di quattro anni dal primo appuntamento, le ambizioni sono maturate: al desiderio di conoscere e rivelare “l’invisibile”, si è aggiunta la volontà di contribuire a una trasformazione che significhi affrancarsi dai paradigmi del passato per crescere e svilupparsi come parte importante dell’Italia e del Mediterraneo tutto.
All’immagine stereotipata si deve sostituire una nuova mappa di conciliazione tra le scale micro e macro territoriali, che ridisegni i confini ambientali e infrastrutturali, evidenzi le lacune e ponga le basi per un progetto di politica urbana e rurale.
I punti di riferimento nella mappa sono l’abitare, il riuso delle principali funzioni pubbliche, a partire dalle scuole, la trama infrastrutturale e l’ambiente (verde e acqua), il patrimonio artigianale e produttivo.
Indagare le relazioni tra costa e costa, attraverso questi elementi, contribuisce a individuare sia le fragilità, sia le potenzialità e a porre le basi per uno Stretto non più invisibile, uno Stretto internazionale dove Messina e Reggio Calabria siano, alla stregua di Barcellona e Marsiglia, centri nevralgici del Mediterraneo.
Con il viaggio 2021, Mediterranei Invisibile intende affermare e dimostrare che gli effetti della crisi pandemica stanno portando a una riarticolazione delle relazioni tra Nord e Sud del Paese e che è questo il tempo della riscossa attraverso l’enorme potenzialità del Sud invisibile.
I temi del viaggio, – Riscatto, Materia, Geografia con le tre linee d’acqua – Linea di crinale, Linea di piana, Linea di costa – che verranno sviluppati nel corso dei talk e dei dibattiti, sono combinati ad azioni/sfide – Cominciare, Rispettare, Gestire, Vigilare, Progettare, Governare – secondo una matrice che sia anche chiave di lettura dell’esplorazione e premessa di impegni futuri.
Tra gli ospiti, oltre ai rappresentanti delle Pubbliche Amministrazioni, l’antropologa Patrizia Giancotti, Mario Mega (presidente dell’Autorità di Sistema portuale dello Stretto), Antonio Tramontana (presidente della Camera di Commercio Industria e Artigianato di Reggio Calabria), Maria Teresa Morano (coordinatore associazioni antiracket della Calabria).