Le responsabilità adesso saranno accertate dalla Magistratura. Impossibile però immaginare che la vicenda dei mercatini di natale di piazza Duomo si possa chiudere così da un giorno all’altro e senza strascichi. Per qualcuno il provvedimento siglato dal giudice Giovanni De Marco potrebbe essere solo il primo squarcio su un caso che fin dal primo giorno aveva tenuto banco dentro e fuori Palazzo Zanca, i sigilli posti ai 27 stand dalla Polizia Municipale nel giorno di Santo Stefano mettono però un punto definitivo lì dove l’amministrazione comunale non era riuscita a fare chiarezza. Da settimane raccontiamo ogni passaggio di quella che si è rivelata una sorta di fiction, con delibere prima approvate e poi ritirate, concessioni di suolo pubblico rilasciate “dimenticando” che esiste un regolamento Cosap che stabilisce criteri rigidi e precisi, passi in avanti e dietrofront, denunce e dure prese di posizione, ricordiamo la conferenza stampa del gruppo Pd con Felice Calabrò e la battaglia del consigliere Daniele Zuccarello. Alla fine, proprio quando sembrava che il caos dovesse regnare sovrano intorno a questa vicenda, è arrivata la Magistratura che invece vuole vederci chiaro e capire chi ha sbagliato e se sono stati commessi errori.
Sembrava che nel frattempo anche l’amministrazione comunale si fosse rassegnata al caos, lasciando tutto nelle mani degli uffici del Dipartimento Patrimonio diretto dal dirigente Domenico Signorelli. Salta fuori però un nuovo particolare di non poco conto. A parlare chiaro è una nota del vicesindaco Guido Signorino, nella qualità di assessore al Patrimonio, inviata proprio al Dipartimento lo scorso lunedì 23, quindi prima ancora del provvedimento del Gip De Marco. Nella nota Signorino chiede agli uffici la massima attenzione sulla gestione dei mercatini e controlli più rigidi. “Mi giungono segnalazioni di possibili abusi nell’utilizzo degli spazi concessi ad Onlus per la realizzazione dei mercatini di Natale” scriveva il 23 dicembre l’esponente della giunta Accorinti che immediatamente dopo spiega anche la natura di queste segnalazioni. In particolare, Signorino spiega che esse si basano sulla “possibilità che le strutture siano soggette ad attività di subaffitto, poco coerenti con finalità non lucrative e di utilità sociale”. E aggiunge l’ipotesi che “le associazioni possano non essere in possesso del requisito necessario per ottenere le autorizzazioni”.
Per questi motivi Signorino chiedeva di disporre le dovute azioni necessarie per verificare la regolarità dello svolgimento dei mercatini natalizi. Disposizioni che però non hanno avuto neanche il tempo di essere avviate poiché sono immediatamente arrivati i sigilli della Magistratura. La nota recapitata al Dipartimento Patrimonio, diciamo in tempi non sospetti, dimostra però chiaramente che anche per l’amministrazione comunale evidentemente qualcosa non ha funzionato egregiamente. I dubbi di Signorino hanno trovato conferma nel provvedimento del Giudice che di fatto dichiara abusivo tutto il mercatino. Al momento c’è un solo indagato, il rappresentante legale dell’associazione Messina Lavora, Nino Corona, a cui vengono contestate le ipotesi di reato di occupazione abusiva di suolo pubblico, falso in autocertificazione e truffa.
Anche se, proprio ieri, l’altro rappresentante dell’associazione, Michele Di Pietro, ci ha tenuto a precisare che mai l’associazione si era dichiarata Onlus, come invece si evince dal provvedimento. A questo punto però ogni chiarimento dovrà essere fornito nelle sedi adeguate. Di certo c’è che quel documento è stato inviato e porta in calce la firma del vicesindaco prima che scoppiasse il caso e che però non era riuscito a fermare le nuove concessioni che erano pronte per essere firmate. Dunque responsabilità dell’assessore, del dirigente del Patrimonio o di chi non ha prodotto la documentazione corretta? Per saperlo si dovranno attendere i tempi della giustizia. Nel frattempo si può dire addio ai mercatini natalizi.
Francesca Stornante