La UilFpl diffida l’assessore Gucciardi sulla vicenda Vullo.
Da mesi ormai, periodicamente, l’organizzazione sindacale trasmette note e segnalazioni in merito alla gestione del direttore generale del Papardo Michele Vullo, con particolare attenzione alla vicenda Piemonte.
Tutte note ignorate a Palermo dall’assessore che ha preso il posto della Borsellino. Adesso il segretario generale UilFpl Giuseppe Calapai e il responsabile dell’area medica Mario Macrì hanno inviato una nuova lettera, con la quale diffidano e mettono in mora Gucciardi per non avere consentito l'accesso agli atti dell'ispezione effettuata al Papardo, lo scorso mese di maggio.
"I relativi esiti vanno resi noti – si legge nella nota di diffida – per consentire, nel rispetto della trasparenza e della legalità, il controllo diffuso e la valutazione da parte dei soggetti portatori di interesse, dei fatti e comportamenti organizzativi dei vertici aziendali della struttura sottoposta a procedimento ispettivo. Come si ricorderà la Uil-Fpl aveva presentato una serie di esposti contro il manager Michele Vullo, per vicende legate alla conduzione dell'azienda sanitaria, sfociate fra l'altro nella dura presa di posizione del governatore Rosario Crocetta e dell'allora assessore alla Sanità, Lucia Borsellino. Lo stesso assessore invitò il manager al ritiro di alcune delibere contestate proprio dal sindacato. Alla luce delle denunzie sindacali, venne disposta una ispezione e calendarizzata l'audizione di Pippo Calapai e Mario Macrì, ma entrambi benché convocati non vennero sentiti dagli ispettori. L'organizzazione sindacale ha richiesto ripetutamente l'accesso agli atti, ma tale diritto, fino ad oggi è stato negato. Da qui la diffida e la messa in mora, cui seguirà in caso di mancata risposta da parte dell'assessore Baldo Gucciardi, un esposto alla Procura della Repubblica”.
Nelle ultime settimane la Uilfpl ha acceso i riflettori anche per quanto riguarda i disagi legati sia alla chiusura del punto nascita del Piemonte con conseguente trasferimento al Papardino, che per quelli dovuti al fatto che al momento ci sono 2 nosocomi (Piemonte e Papardo) costretti ad operare con un organico carente.