Un messaggio di auguri che guarda alla speranza che nessuno deve mai perdere, a quella speranza da riporre in Dio che è liberazione e salvezza. Perché soprattutto in un momento difficilissimo come quello che Messina sta attraversando la vera sconfitta sarebbe la rassegnazione. L’Arcivescovo Mons. Calogero La Piana rivolge ai messinesi il suo consueto augurio in occasione del Natale. Lo fa con un messaggio che parte proprio da tutti i problemi che Messina sta affrontando, dai posti di lavoro che scompaiono, agli innumerevoli drammi sociali e occupazionali vissuti da centinaia di persone. La Piana pensa a quel bilancio comunale da cui dipendono le sorti di un’intera città che non è ancora stato approvato e pensa a quante conseguenze negative potrebbero ancora esserci.
“È drammaticamente vero, viviamo tempi difficili: ci preoccupa non poco la situazione in cui versano le istituzioni cittadine, la chiusura di attività commerciali e lavorative, lo stato di precarietà di molti lavoratori; ci angustiano i luoghi del bisogno, sempre più numerosi, che sono le case delle nostre famiglie, per l’assenza di lavoro, i mutui, gli affitti, diventati spesso ostacoli invalicabili. Lo sgretolarsi di nuclei familiari, lo stato di abbandono degli anziani e degli ammalati, l’emarginazione e lo sfruttamento degli immigrati, la recrudescenza di fatti mafiosi e malavitosi, il dilagare della violenza, dell’illegalità e della volgarità, la percezione di impotenza e di insicurezza di tanta gente, contribuiscono non poco a minare la speranza” dice oggi mons. La Piana.
Ma si deve provare a ripartire proprio dal messaggio che il Natale porta. “Ognuno di noi ha dentro se dei segni di luce, appigliamoci a quelli e riprendiamo il cammino, non guardiamo solo ai problemi e alle negatività” è l’invito che rivolge alla città. La strada da seguire è tracciata dalla stella che appare e apre il cammino dei Magi: camminare “nella luce” e non nelle “tenebre”, perseguire con coraggio l’ideale del bene e del giusto, rispettare sempre la dignità dell’uomo, credere e lavorare per una nuova umanità, fondata sui valori evangelici della gratuità e della fraternità”.
“Urge, miei cari amici, un sussulto morale e spirituale, personale e collettivo, per non cedere alla rassegnazione, per non smarrire i valori e le azioni che meglio esprimono la dignità umana: la fiducia e la speranza, la condivisione e la partecipazione, la solidarietà e la fraternità. Non possiamo escludere, infatti, tra le cause della crisi globale, il ripiegamento su se stessi, la chiusura nei propri interessi e l’esclusione degli altri dalla propria vita. E’ urgente coltivare la consapevolezza e l’impegno per il bene comune, costruire uno stile di vita più sobrio, solidale e pacifico; gli altri, l’anziano e l’ammalato, il povero e l’immigrato, non esistono per toglierci qualcosa, ma per essere accolti e amati”.
Monsignor La Piana ancora una volta non lesina è duro con chi ha ridotto la città in questo stato. Rivolge un pensiero agli anziani e ai lavoratori di Casa Serena e dice che ciò che sta accadendo oggi è solo il frutto di anni di scelte e politiche sbagliate, anni di sperperi, di clientelismo. E aggiunge che Casa Serena è solo il caso simbolo. Moltiplicando questo modus operandi a tutto il tessuto messinese non è difficile comprendere i motivi del fallimento totale.
Ma tra le mille difficoltà non bisogna mai perdere la speranza. E ricominciare recuperando il rispetto verso la dignità di ogni uomo. (Francesca Stornante)