“L’acqua che io vi darò diventerà in voi sorgente che zampilla per la vita eterna”(Gv 4,14).
“Ecco l’acqua, che sgorga dal tempio santo di Dio, alleluia,
a quanti giungerà quest’acqua
porterà salvezza: alleluia, alleluia”.
Questo il messaggio augurale che Mons. Giovanni Accolla, Arcivescovo metropolita di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela, ha donato ai fedeli e ai cittadini tutti, in onore dei festeggiamenti della Santa Pasqua del Signore; tratto dal Vangelo secondo Giovanni, riguarda l’incontro di Gesù con la Samaritana e richiama il senso biblico dell’acqua nella nostra vita.
L’acqua è l’elemento essenziale e primario sulla terra per lo sviluppo e il sostentamento della nostra vita.
Di fondamentale importanza perché alla base di tutte le forme che conosciamo di essa, e preziosa risorsa senza la quale non avrebbe avuto nemmeno origine la Terra.
«Oggi il mondo intero e le nostre città sentono il bisogno della verità, della giustizia, di pace e misericordia paragonabile a pieno alla sete -ha tenuto a sottolineare monsignor Accolla, generando una preziosa similitudine tra la purezza della Verità di Cristo, paragonata alla limpidezza dell’acqua. E ha continuato- Gesù punta, attraverso questo semplice racconto dell’incontro con la donna di Samaria, a segnarci la retta via da scegliere da uomini liberi, credenti o meno ».
L’uomo evoluto di oggi riesce, con tutti gli strumenti a propria disposizione, a dare risposte riguardo la medicina, la scienza, la letteratura, la politica e le varie culture; quindi la domanda di fondo che urge porsi è “A cosa mi serve l’aiuto di Dio, se grazie all’ausilio di svariati mezzi, posso venire a conoscenza di una verità che riesce a descrivermi una porzione di realtà?”
«La presenza di Dio in primo luogo deve essere avvertita e custodita, gelosamente, nel cuore di ognuno di noi- ha affermato con decisione e calore monsignor Giovanni- i veri credenti devono adorare un Dio fatto di Spirito e Verità, abbandonando per quanto concerne la fede, una vita scialba fatta di ricchezze materiali, dipendenze fisiche e morale.
Dobbiamo fidarci di Colui che ripone grande stima sul nostro capo e sulla nostra dignità inviolabile, generando una sorta di rivoluzione copernicana interiore.”
Monsignor Accolla ha in ultimo, speso alcune parole, con occhio amorevole e simpatica dialettica, nei confronti della città di Messina che nell’Ottobre del 2016 lo ha preso in adozione “dalla sua” Siracusa:
«Questo mio messaggio potrebbe risultare anacronistico, in controtendenza, quasi da sacrestia- ha affermato simpaticamente-ma il mio profondo intento è quello di richiamare gli animi di tutti i nostri cittadini, in particolar modo di coloro che giornalmente si assumono il fardello della res pubblica.
La nostra città, in questo particolare momento storico, è continuamente interpellata dalla precarietà dei servizi offerti ai cittadini, dal problema della vivibilità di alcuni quartieri, dalla preoccupazione dell’integrazione sociale dei propri cittadini e dei migranti, dalla diffusa piaga della disoccupazione e dalla carenza dei servizi sanitari.
In questo territorio stupendo, ma purtroppo martoriato da questo quadro sconfortante, la Pasqua diviene evento di liberazione; sarà, anche se potrebbe sembrare assurdo, festa “prototipo” di una cittadinanza intera che deve sapersi mettere in cammino e in gioco per affrontare tutte le sfide.
Questa meravigliosa città, di cui mi sono pienamente innamorato, deve riscoprire l’acqua che “zampilla per la vita eterna” donataci da Cristo”; ricalcando i modelli dei Santi e Sante che nel nostro territorio hanno saputo coniugare, coerentemente con i tempi in cui sono vissuti, vita di fede e impegno per il bene comune”.
Santa Pasqua!