MESSINA – “La ricostruzione di una città è la ricostruzione di una storia, una storia che non può e non deve essere dimenticata”. Questa la riflessione del sindaco di Messina Cateno De Luca, nel giorno del 113° anniversario del terribile terremoto di magnitudo 7.1, che il 28 dicembre del 1908, alle ore 5.21, in soli 37 secondi, distrusse la città dello Stretto lasciando sotto le macerie più di 80mila vittime.
Per non dimenticare quel lutto da anni sono promosse iniziative finalizzate a restituire alla popolzione messinese un patrimonio frazionato di documenti, immagini e progetti che sono custoditi negli archivi di ogni singolo Ente territoriale. In questo 113° anniversario del terremoto l’amministrazione comunale ha voluto organizzare una mostra diffusa sulla ricostruzione post-terremoto dal titolo: “Come l’Araba Fenice: Messina e il Laboratorio della Rinascita”. Questa è stata coordinata dall’assessorato alla cultura diretto da Enzo Caruso, in collaborazione con la Soprintendenza, il Genio Civile, la Biblioteca Comunale, l’Archivio di Stato, il Museo Regionale, villa Cianciafara e il Museo del ‘900.
L’intera mostra si articola in cinque sezioni e ognuna di esse raccoglie testimonianze grafiche, fotografiche e documentali che raccontano storie diverse della ricostruzione. Sarà possibile visitare il prezioso patrimonio documentale che rappresenta nell’insieme la produzione non solo letteraria, ma soprattutto progettuale della “Ricostruzione” di Messina negli anni successivi al terribile sisma, nelle sedi degli enti coinvolti:
Al Palazzo della Cultura “Antonello da Messina” la mostra “La nuova Messina: un’idea di città da ricostruire (ieri, oggi, domani). Itinerario retrospettivo sulla rinascita e sviluppo della città dopo il 1908”;
al Genio Civile, “Il ruolo del Genio Civile nella ricostruzione post terremoto. Planimetrie, sezioni e prospetti degli edifici di Messina dopo il 1908”;
alla Biblioteca regionale, “Sulla città piagata e straziata dalla devastazione del 28 dicembre. La cesura riguardo all’esistente processo di urbanizzazione della Messina pre-1908 nei nuovi modelli di ricostruzione post-sisma. Il tributo alle vittime di poeti, scrittori e giornalisti”;
all’Archivio di Stato, “Prospettiva di una ricostruzione: Messina dopo il terremoto del 1908”;
al Museo regionale, “La Città scomparsa. La Chiesa e il Monastero di San Gregorio”;
infine a villa Cianciafara la mostra “Dalle macerie di Cianciafara alla ricostruzione di Mallandrino”.