13 persone in carcere e 13 ai domiciliari. 16 su 26 hanno tra i 18 e i 24 anni. L’operazione “Alcantara” ha colpito una rete di distribuzione di droga a Taormina, Giardini Naxos e nella valle dell’Alcantara, nei Comuni di Gaggi, Francavilla di Sicilia, Motta Camastra, Graniti, Malvagna, Mojo Alcantara e Roccella Valdemone.
L’ordinanza di arresto è stata emessa dal giudice del Tribunale di Messina, su richiesta della Procura – Direzione distrettuale antimafia di Messina, per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti ed estorsione.
Fino al confinamento del marzo 2020, lo spaccio veniva attuato in alcune note discoteche taorminesi, sulla base di consolidati accordi di spartizione delle piazze di spaccio tra i clan mafiosi Brunetto e Cintorrino, operanti nelle vicine Calatabiano, Fiumefreddo e Giarre.
L’indagine è stata avviata dai carabinieri di Taormina nel settembre 2018, dopo l’arresto in flagranza di un minore trovato in possesso di 1 kg di marijuana, 15 grammi di cocaina e 11 grammi di hashish.
Individuate due organizzazioni criminali, la prima a Gaggi e nella valle dell’Alcantara, la seconda a Giardini Naxos e Taormina.
Per il gruppo di Gaggi, viene contestata l’associazione ai fini di spaccio per otto persone mentre altre quattro sono indagate per una trentina di episodi di spaccio, diversi dei quali a minorenni. Il promotore dell’associazione reperiva settimanalmente, da fornitori catanesi, cocaina e marijuana, spacciate con l’aiuto dei due figli, uno dei quali era minorenne, e altri pusher. La vendita avveniva anche tramite altri minorenni, che spacciavano principalmente marijuana a loro coetanei ed erano ricompensati con alcune dosi per uso personale.
L’indagine ha documentato anche alcune estorsioni, commesse con minacce e violenza, per ottenere i pagamenti della droga. In due casi, gli indagati hanno preso le auto di chi non pagava, per restituirle una volta avuti i soldi della droga.
Per il gruppo di Giardini Naxos, l’associazione ai fini di spaccio è contestata a 12 persone. Anche loro reperivano stabilmente la droga sul mercato catanese, grazie ai contatti del capo dell’organizzazione, Giovanni Marco Condorelli, 29enne di Giardini Naxos, arrestato a maggio 2020 dai carabinieri di Giarre perché ritenuto organico al clan mafioso Brunetto, egemone a Giarre, Mascali, Fiumefreddo e Castiglione. Dopo il suo arresto, le redini del gruppo sono state prese dal suo braccio destro, il 36enne Carmelo Coco, di Fiumefreddo.
La droga veniva venduta nei locali di Taormina e Giardini Naxos oppure ad acquirenti abituali. I soldi venivano consegnati al capo, che li divideva tra gli associati e reinvestiva una parte nell’acquisto di altra droga.
Anche questa organizzazione ricorreva a violenza e intimidazioni per regolare i conti. Nel maggio 2019, Condorelli aveva disposto ad alcuni esponenti del gruppo di aggredire un giovane che si era allontanato dal giro ed era sospettato di essere un informatore delle forze dell’ordine. Il pestaggio, all’esterno di un noto locale di Giardini Naxos, fu ripreso dalla videosorveglianza del bar: il giovane era stato colpito con un blocca sterzo ed era scappato, riportando lesioni poi refertate con dieci giorni di prognosi. I carabinieri identificarono due persone e le denunciarono per lesioni aggravare.
Nel corso delle indagini, sono stati sequestrati 2 chili e mezzo di marijuana, 40 grammi di cocaina e 20 grammi di hashish.