“In questi anni abbiamo lavorato molto sulla prevenzione, ma non è bastato. Per combattere gli incivili serve la repressione”. Con queste parole il sindaco di Messina Federico Basile annuncia l’avvio di un nuovo programma per stanare e multare chi sporca la città e alimenta le discariche abusive. Al suo fianco la presidente di Messina Servizi, Maria Grazia Interdonato, l’assessore Francesco Caminiti e il commissario Giovanni Giardina.
L’azienda Vitruvio Tech fornirà 60 telecamere, che si aggiungono alle 74 già presenti sul territorio. Come spiegato dall’amministratore unico Massimiliano Nenni, si occuperanno di mappare il territorio, individuare i punti più strategici, installare le telecamere e spostarle periodicamente. Anche il controllo del girato spetterà a loro, nel rispetto della privacy, e questo alleggerirà il lavoro da scrivania degli agenti della Polizia Municipale.
Già individuate circa 140 zone di Messina da cui partire. Il costo del progetto è di 64mila euro: ogni fototrappola costerà alla collettività 260 euro al mese.
La rimozione di ogni micro discarica ha un costo elevato per la collettività e toglie personale di Messina Servizi dall’attività di raccolta differenziata e spiazzamento. È così che l’azione del singolo danneggia tutti.
“Questo sistema non nasce per fare cassa ma per contrastare l’abbandono dei rifiuti”, specifica l’assessore Francesco Caminiti.
Il progetto è sperimentale e apre la strada al più ampio “Magis” del Ministero dell’Interno. Un lavoro in via di definizione che dovrebbe vedere la luce a dicembre 2023 e prevede l’installazione di 1000 telecamere.