MESSINA – Oggi tocca all’Akademia Sant’Anna, ma le società sportiva messinesi che lamentano una carenza strutturale e un’impossibilità di fare sport in città sono tante. Pallavolo, ma anche calcio, futsal, basket, atletica, nuoto. Messina ha bisogno di dare sfogo a tutto il proprio potenziale ma non ha dove farlo, tra palazzetti tenuti in condizioni pessime, spesso inagibili, campi da calcio che versano in stato indecoroso e strutture, in generale, che cadono a pezzi. Un argomento di cui si è discusso anche stamattina durante la V Commissione consiliare presieduta da Pietro La Tona. Presenti anche i rappresenti della società di volley, che milita nel campionato di B1 e punta al salto di categoria verso la A. Il presidente Fabrizio Costantino e il presidente onorario Giuseppe Davide (nella foto) hanno spiegato le proprie ragioni in Aula, scatenando un ampio dibattito.
“Quello che chiediamo al Comune è collaborazione – ha spiegato ai nostri microfoni il presidente Costantino – perché il nostro obiettivo è raggiungere la serie A e questo è fattibile solo insieme all’amministrazione comunale. Inammissibile però che la struttura nella quale esercitiamo la nostra attività, il Pala Tracuzzi, non abbia l’agibilità”. Il presidente dell’Akademia Sant’Anna parla di “interventi di 700mila euro, a cui seguirà un altro intervento della stessa cifra. Si tratta di una struttura che avrebbe tutto, ma serve l’agibilità per avere il pubblico e avviare l’iter costerebbe soltanto 4 o 5mila euro. Questo è un dovere nei confronti della città e delle società sportive che ci giocano”. Giocare senza pubblico, per Costantino, “come in uno stadio di calcio non ha senso giocare senza spettatori. Come una compagnia teatrale che si esibisce senza pubblico, è follia”.
“A giugno dello scorso anno l’amministrazione aveva preso l’impegno di avviare quest’iter per l’agibilità. Oggi, a gennaio, ancora non c’è. Oggi in Aula siamo stati ospitati in Commissione e ho chiesto l’intervento da parte dei consiglieri, ma soprattutto ribadisco che se entro febbraio non ci dovesse essere quest’agibilità saremo costretti ad andare in provincia”. Un problema non solo di pubblico ma anche burocratico, perché in caso di promozione “la Lega chiederebbe garanzie che non potremmo presentare. Ci ritroveremmo, dopo tanti sacrifici e centinaia di migliaia di euro, a non poter fare la serie A a Messina. Queste situazione devono essere studiate e organizzate mesi prima, non ci possiamo permettere di arrivare a maggio e trovarci senza una struttura. Pretendo e chiedo risposte entro il prossimo mese, perché parliamo di una pratica normalissima. Se non dovesse esserci risposta significherebbe che l’amministrazione non è interessata alla serie A di volley femminile”.
In Commissione, inoltre, sono stati tanti gli interventi dei consiglieri comunali, che hanno ricordato come in questi anni non sia stato fatto nulla per dar vita a una nuova forma di gestione di quegli impianti cittadini che versano in condizioni non ottimali. Si è parlato, ad esempio, del campo sportivo “Nicola Bonanno” dell’Annunziata, per cui il Comune ha stretto un accordo con l’Università degli studi di Messina, cedendole la concessione per 20 anni. Già durante la scorsa estate l’assessore allo sport Francesco Gallo si è ritrovato a doversi scontrare con le società per garantire loro il regolare nulla osta relativo agli impianti da presentare alla lega per l’iscrizione ai campionati.