E’ morto a 70 anni per una grave patologia cardiaca, la moglie e i figli hanno detto sì alla donazione degli organi. All’Irccs Bonino Pulejo di Messina, il primo prelievo di cornee a cuore fermo è stato effettuato dal dott. Salvatore Leonardi, direttore dell’Unità di terapia intensiva, e dal dott. Riccardo Trifilò, dirigente medico anestesista.
“All’indomani della stipula della convenzione con l’associazione ‘Donare è vita’, finalizzata alla promozione ed allo sviluppo della cultura della donazione – dice il dott. Leonardi -, il nostro impegno è fare in modo che la donazione sia una scelta libera, consapevole e in grado di dare conforto. Nonostante la pandemia, non abbiamo mai fermato la nostra attività di prelievo di organi e tessuti. Anche se i protocolli anti Covid hanno comportato più controlli e un carico di lavoro maggiore, non abbiamo interrotto queste operazioni, con l’obiettivo di aiutare chi è in lista d’attesa per un trapianto. Si tratta di pazienti che noi non conosciamo, ma che potranno avere un beneficio reale e concreto da un atto d’amore e di altruismo”.
Una procedura particolare, stavolta, perché prelievo da persona deceduta. Le cornee, infatti, in quanto tessuti, possono essere prelevate, a differenza degli organi, da persona non più in vita, entro 24 ore dall’accertamento del decesso.
Le cornee sono state inviate, per mezzo del Centro Regionale Trapianti, alla FboV (Fondazione Banca Occhi del Veneto Onlus) che si occuperà di effettuare i controlli sui tessuti corneali al fine di essere trapiantati ad ammalati gravi che ne hanno necessità, per migliorare o salvare la loro vita.