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Messina. “Astra – agricoltura sostenibile”, il Verona Trento primo in Italia

Si è svolto nel salone delle Bandiere di palazzo Zanca l’evento di premiazione del progetto “Astra – Agricoltura Sostenibile nella Ecotransizione”, durante il quale è stato premiato l’Istituto Verona Trento, classificato al primo posto. Questo riconoscimento è un premio nazionale della Fondazione Imprendi e sottolinea l’impegno nella crescita di nuovi ecosistemi imprenditoriali.

L’Istituto “Verona Trento” ha presentato il progetto Astra, un’iniziativa di innovazione e imprenditorialità focalizzata sulla promozione di pratiche di agricoltura sostenibile.

L’idea centrale del progetto è di sviluppare un modello agricolo che, attraverso l’innovazione tecnologica e l’uso di energie rinnovabili, massimizzi la produzione di beni alimentari e riduca il consumo di risorse idriche. Gli studenti dell’indirizzo elettrotecnica ed automazione hanno progettato un sistema automatizzato, ecosostenibile e supervisionato da remoto, per la produzione alimentare all’interno di serre dotate di copertura motorizzata.

Il vicesindaco Salvatore Mondello ha dichiarato che: “La nostra Amministrazione è fortemente impegnata nella promozione di buone pratiche per l’ecosostenibilità, riconoscendo l’importanza cruciale di adottare strategie che non solo rispondano alle esigenze attuali della nostra comunità, ma che siano anche in grado di garantire un ambiente sano e sostenibile per le generazioni future. Crediamo che ogni iniziativa, come il progetto Astra, rappresenti un passo fondamentale verso un futuro più verde e responsabile, in cui l’innovazione e la sostenibilità siano al centro delle nostre politiche. Siamo determinati a supportare azioni che favoriscano la transizione ecologica, promuovendo l’uso di energie rinnovabili, la riduzione degli sprechi e la valorizzazione delle risorse locali. Questo non solo migliora la qualità della vita dei nostri cittadini, ma contribuisce anche a preservare il nostro patrimonio naturale, che è un bene inestimabile da proteggere”.

L’assessora Liana Cannata ha aggiunto: “È fondamentale riconoscere l’impegno imprenditoriale dei ragazzi, che non solo stanno investendo nel loro futuro, ma contribuiscono anche attivamente alla costruzione di un domani più sostenibile per tutti. È essenziale che lavoriamo insieme – istituzioni, cittadini e imprese – per costruire una comunità consapevole e attenta alle tematiche ambientali, affinché possiamo ispirare e formare le future generazioni a prendersi cura del nostro pianeta e a realizzare un cambiamento concreto nelle loro vite quotidiane”.

Il provveditore agli studi di Messina, Leon Zingales, ha spiegato che: “Le idee innovative dei nostri ragazzi non solo preparano il terreno per il loro futuro professionale, ma contribuiscono anche ad un mondo del lavoro più responsabile e consapevole. È fondamentale che supportiamo questi giovani talenti nel loro percorso di crescita e nella realizzazione delle loro aspirazioni”.

I professori coordinatori del progetto Giovanni Alessi e Cristofaro Sapienza commentano: “E’ motivo di orgoglio che quanto realizzato è stato fatto interamente a Messina, sia per quanto concerne l’elettronica ed il sistema di automazione (Larderia), che la produzione innovativa di energia elettrica da fonte rinnovabile (Papardo) ed i relativi sistemi di accumulo (Pistunina). A differenza di quelle più famose che sfruttano le proprietà del silicio, conosciute come fotovoltaiche, le celle solari sono dispositivi fotoelettrochimici aventi lo stesso obiettivo e cioè convertire la luce proveniente dal sole in energia elettrica; esse utilizzano l’azione combinata di un colorante naturale (ricavato da vegetali) e nano-cristalli di ossido di titanio (TiO2). In tale processo il sole è la pompa che fa circolare gli elettroni all’interno del dispositivo producendo energia elettrica; tutto ciò ricorda tantissimo quello che succede nel processo naturale della fotosintesi clorofilliana. A tal fine, nell’ambito della convenzione già stipulata con l’Iis Verona Trento, il progetto ha visto la partnership del Cnr Istituto per i processi chimico-fisici (Ipcf) di Messina. Alle innovative celle solari si affianca, per gestione serra, una stazione di produzione energia elettrica da fonte rinnovabile realizzata con pannelli fotovoltaici, pale eoliche e relativa elettronica di controllo. L’elettronica e l’automazione della serra è stata sviluppata tramite una tecnologia tutta messinese fornita dalla società Smart Me e denominata “Arancino”. Si tratta di un microcontrollore dall’architettura molto originale basata sullo stesso concetto di comunicazione tra emisfero destro ed emisfero sinistro del cervello umano. Tale architettura è stata ideata e sviluppata proprio a Messina. Infine i sistemi di accumulo di ultima generazione, costituiti da particolari batterie al litio e necessari alla gestione dei flussi energetici della serra, sono stati forniti dal Cnr Itae di Messina, istituto di riferimento internazionale per gli studi in ambito energetico. Il sistema a fonti energetiche rinnovabili costituisce anche evoluzione del progetto MeMe – la macchina elettrica costruita con materiali rottamati – in quanto viene utilizzato per la ricarica delle batterie di trazione del veicolo elettrico e potenzialmente di quelle per automezzi elettrici ad uso agricolo”.

La dirigente Simonetta Di Prima ha affermato: “La creatività e l’impegno dei nostri studenti sono la chiave per affrontare le sfide del futuro. Iniziative come il progetto Astra non solo arricchiscono il loro percorso formativo, ma rappresentano anche un passo importante verso un’educazione più orientata alla sostenibilità e all’innovazione, valori fondamentali per il mondo del lavoro di domani. Ringrazio il Cnr e le imprese che hanno dato supporto all’istituto”. Inoltre si è collegato da remoto anche il professore Moreno Muffatto, presidente e fondatore della Fondazione Imprendi. L’evento è stato presentato dal giornalista Domenico Bertè.