Messina attende ancora il Piano del traffico. La viabilità è da rivoluzionare

Messina attende ancora il Piano del traffico. La viabilità è da rivoluzionare

Marco Ipsale

Messina attende ancora il Piano del traffico. La viabilità è da rivoluzionare

venerdì 31 Dicembre 2021 - 18:00

L'unica vera novità in dirittura d'arrivo è la nuova via don Blasco. Per il resto tutto si muove troppo a rilento

Poche strade, parcheggi in doppia fila, troppi semafori, poche rotatorie, troppe auto in circolazione, pochi tram e il caos è servito. Ecco perché la viabilità a Messina è da rivoluzionare, ecco perché serve un nuovo Pgtu (Piano generale del traffico urbano) che, finalmente, ha completato la fase di valutazione ambientale. “Aspettiamo il parere definitivo – ci ha detto di recente l’assessore Salvatore Mondello – che ci permetterà di portarlo in Consiglio comunale per l’approvazione finale”.

Isole pedonali, ztl e parcheggi

Le novità più importanti in centro città, a partire dalle isole pedonali. Ampliamento dell’area Duomo, includendo brevi tratti di via Loggia dei Mercanti, via Argentieri, via Venezian e via Università; via I settembre fino a viale San Martino basso, poi piazza Cairoli e viale San Martino fino a via Santa Cecilia. In pratica un percorso pedonale che unisce le aree Duomo e Cairoli, una vera grande isola che a Messina non è mai esistita, anzi c’è chi contesta anche le piccole attuali.

Il quadrilatero compreso tra le vie Cannizzaro e Santa Cecilia (nord e sud) e tra le vie Battisti e La Farina (ovest monte ed est mare) sarà zona a traffico limitato a fasce orarie. Diventa necessario, allora, oltre a incrementare il trasporto pubblico, l’utilizzo dei parcheggi multipiano, soprattutto Cavallotti e La Farina ma anche villa Dante. Criticità soprattutto negli ultimi due: La Farina resta aperto solo dalle 8.30 alle 20.30, persino chiuso la domenica; villa Dante è sottoutilizzato.

Via don Blasco e via La Farina

Ma perché a Messina c’è spesso traffico e la viabilità è poco fluida? Presto detto, troppi mezzi rispetto alle strade disponibili, troppi spazi persi, poche nuove idee. L’esempio principe è la nuova via don Blasco, che finalmente sta diventando realtà a 25 anni dai primi studi: sarà un’alternativa alla via La Farina ed è chiaro che migliorerà la circolazione della zona centro sud della città, tra via Tommaso Cannizzaro e viale Gazzi. Quando lo stesso carico di traffico sarà distribuito su due strade invece che su una, la situazione sarà diversa.

E magari sarà l’occasione di modificare il sistema di via La Farina, dove si trova la bellezza di dieci semafori in tre chilometri. Per percorrerli, infatti, si impiegano anche venti minuti o più, pure a causa del costante parcheggio in doppia fila. Realizzare rotatorie al posto dei semafori, però, potrebbe fluidificare il traffico, visto che a volte ci si ritrova fermi al rosso nonostante da altre direzioni non si veda nessuno.

Rotonde al posto dei semafori

E’ un problema che si verifica anche lungo i viali di collegamento con la tangenziale: Gazzi, Europa, Boccetta e Giostra. L’unico dove non esistono semafori e ci sono solo rotatorie è l’Annunziata, anche se lì c’è un altro rallentamento a causa della carreggiata ristretta dalla presenza del torrente. Sul viale Giostra, ad esempio, lì dove il traffico è sostenuto, un paio di semafori sono stati aggiunti di recente ad incroci con piccole strade laterali, dalle quali spesso non arriva nessuno e ci si ritrova fermi al rosso inutilmente. Tipica situazione da risolvere con rotatoria.

L’interscambio tra città e tangenziale deve essere favorito in modo tale da far risultare conveniente usare la tangenziale e sgravare così il traffico cittadino. Altro esempio, sui due chilometri e mezzo del viale Gazzi ben sei semafori, tutti sostituibili con rotatorie. Le attuali ripetute fermate ai semafori per arrivare agli svincoli rendono vano il risparmio di tempo in tangenziale.

Parcheggi in doppia fila e a spina di pesce

C’è poi la questione dei parcheggi in strada perché lì dove c’è la possibilità i messinesi sostano in seconda fila. L’unica soluzione per evitarlo è di impedirlo fisicamente e, in alcuni casi, sarebbe anche facile. Nelle strade a corsia unica basterebbe regolare la sosta a spina di pesce invece che in parallelo al marciapiede, col doppio risultato di aumentare i parcheggi regolari e di impedire la sosta in seconda fila, perché ne mancherebbe lo spazio. Un esempio chiave può essere quello della parte bassa di via Palermo, dove il parcheggio in seconda fila si fatica persino a trovarlo. Il Comune di Messina non ha mai fatto nulla per “civilizzare” questi luoghi.

Via del mare e strada Annunziata – Pace

Poi nuove strade, dicevamo. Perché la nuova via don Blasco sarà una manna dal cielo ma non potrà bastare. Serve una nuova strada a sud, la via del mare fino a Tremestieri, e una a nord, da Annunziata a Pace.

La via del mare è un’altra idea di cui si parla da anni senza che si concretizzi. Si era arrivati anche a un progetto definitivo da 60 milioni (fondi da trovare con l’aiuto dell’Autorità Portuale) ma poi si è stabilito che andava rimodulato e limitato, almeno in una prima fase, al tratto fra Contesse e Tremestieri, che comunque sarebbe utile. Doveva essere pronto entro la fine di quest’anno, non lo è ancora.

Per la strada Annunziata – Pace, invece, c’è solo uno studio di fattibilità, che prevede una spesa per i lavori di circa 18 milioni. Tale era e tale è rimasto, senza che neanche sia stata finanziata la redazione del progetto. Eppure si tratta di un collegamento fondamentale dalla galleria San Jachiddu (quindi dalla tangenziale) fino alle gallerie Bosurgi, lì dove inizia il tratto a carreggiate separate della Strada Panoramica dello Stretto, per risolvere uno storico collo di bottiglia.

La zona nord, dall’Annunziata in poi, può contare solo su due strade, che non possono bastare soprattutto nel tratto in cui la Panoramica è a corsia unica. Ecco perché sarebbe utile una nuova strada Annunziata – Pace e non può bastare l’idea della Metromare perché è necessario anche un collegamento veloce con l’ospedale Papardo, per evidenti motivi di salute pubblica.

Rampe Giostra – Annunziata e prolungamento Panoramica

Gli ultimi due progetti appena presentati: le rampe Giostra – Annunziata, pronte da tempo e mai aperte perché considerate insicure, per le quali si sta preparando la gara d’appalto; il prolungamento della Panoramica fino a Mortelle, il cui progetto è stato completato e ora deve essere finanziato.

Tutto va molto a rilento, l’unica vera novità in dirittura d’arrivo è la nuova via don Blasco. Ecco perché Messina continua ad essere una città insicura e in preda al caos viario.

(Marco Ipsale)

6 commenti

  1. Io aggiungerei i separatori di corsia, ormai quasi scomparsi dalla litoranea nord, che oltre a rendere più sicuro il percorso evitando sorpassi azzardati, impediscono la sosta selvaggia.
    Sarebbero utili per esempio sul viale della Libertà tra Giostra e Prefettura dove mancano, sul viale Annunziata dove le auto si parcheggiano addirittura a centro strada, e in molte altre strade

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  2. Giuseppe Libro 1 Gennaio 2022 09:22

    Semafori sulla linea del tram inutili . Molte volte il tram non c’è ( es. alla stazione, di fronte prefettura verso nord …ecc.) e si fanno file inutili .
    Poi i semafori sono tarati x beccare tutti i rossi lungo il tragitto nord-sud e viceversa delle strade principali …perdite di tempo inutili così di forma il caos.
    Nessuno ha mai voluto risolvere questi problemi o non ne sono capaci.

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  3. Articolo ricco di giuste considerazioni, ma purtroppo restano solo considerazioni condivisibili!!!!!! La fluidificazione del traffico (bella frase: quante volte l’abbiamo sentita???) è cosa più complessa e richiede “competenza politica”.
    Ma se continuiamo ad avere una politica (con la p minuscola) che non è mai, dico mai, riuscita a mettersi d’accordo su poche centinaia di metri di isola pedonale!!!!!!!
    Belle idee, interessanti dibattiti, altisonanti annunci e poi quando andiamo a votare votiamo l’amico con l’obbiettivo di avere un riferimento per soddisfare al momento opportuno un bisogno personale. Avevamo un Lungomare in città decantato da tutto il mondo artistico e culturale, e noi cosa abbiamo fatto???? prima l’abbiamo recintato come si fa con i pollai e poi abbiamo fatto il tram!!!!!!!!

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  4. In questo piano del traffico penso che si faccia riferimento a una mobilità cittadina già passata.
    Ben vengano le ZONE PEDONALI , più ce ne sono e meglio è.
    Ma se si vuole avere una visione attuale e futura della mobilità all’interno della città, questa deve essere ECOSOSTENIBILE.
    Nel centro cittadino ci si deve arrivare con i MEZZI PUBBLICI e con una mobilità a due ruote, principalmente BICICLETTE.
    In questo piano non si fa riferimento a PISTE CICLABILI all’interno della città.
    Oggi con le nuove tecnologie applicate alle biciclette, come la pedalata assistita, si può raggiungere qualsiasi destinazione.
    Nelle strade dove adesso si attua, in modo selvaggio, la doppia fila, per evitare questo non si dovrebbe attuare un parcheggio a spina di pesce come indicato nell’articolo, ma solamente creare delle corsie, la prima a ridosso del marciapiede ciclabile la seconda per parcheggio orizzontale e l’ultima per la circolazione veicolare.

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  5. …certo che avete un bel coraggio a cimentarvi in questa problematica…. provate a far rispettare il CdS al 90%… il traffico si riduce da solo del 50 % e se fate pagare i parcheggi (ma pagare) a 1 euro/h lo riducete di altro 50%… certo come si muove tutta quella massa di automobilisti che non si sa cosa facciano sempre in giro… Messina è una città povera… il PIl non si fa girando in auto… comunque se fate funzionare i trasporti pubblici, automaticamente il traffico migliora… però c’è il problema del tram, che, così come è, è appena un giocattolo… e poi a decidere dei destini di Messina non devono essere i Messinesi, non ne sarebbero capaci e si vede …il vostro piano fatelo programmare e gestire da chi non ha interessi da difendere, magari un Milanese…

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  6. Messina è una città nella quale quasi tutti i palazzi del centro sono sprovvisti di posti auto. Avete idea di cosa vuol dire pedonalizzare senza creare posti auto per i residenti? Già oggi, con la sola chiusura di via dei mille, tutte le strade limitrofe sono ingolfate e chi abita in zone prima relativamente tranquille, si trova a vivere in un caos infernale. Un Isola pedonale come quella che si sta progettando, che sposta tutto il traffico in strade piccole collaterali sarà solo un ulteriore modo di abbassare ancora la qualità di vita dei Messinesi.

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