“Leggere di bambini, perché di questo si tratta, in ospedale perché ubriachi mi rammarica e mi deprime. Abbiamo sbagliato tutto, li abbiamo lasciati soli ed indifesi di fronte alle mille insidie di una città che si è dimenticata di loro”.
Così il garante comunale per l’infanzia e l’adolescenza, Angelo Costantino, in merito alla vicenda di una 13enne finita in ospedale per aver bevuto troppi alcolici.
La prevenzione prima della repressione. “Dietro un bambino in ospedale per alcol c’è un mondo di miseria e disattenzione di cui dovremmo farci carico. Anche in questo caso la Magistratura Minorile accerterà le responsabilità ma non possiamo delegare tutto ai Tribunali. Quando interviene l’Autorità Giudiziaria per il disagio giovanile abbiamo fallito già da tempo”.
Prima che scoppiasse l’emergenza sanitaria la prefetta aveva accolto la proposta del garante di avviare un tavolo tecnico per l’istituzione della figura dell’ “educatore di strada” affinché si potesse fare prevenzione ed intervento direttamente nei luoghi di aggregazione dei giovani grazie ad educatori ed operatori esperti di disagio giovanile.
“Sono certo – dice Costantino – che questo percorso riprenderà presto ma sappiamo già che non basterà perché dopo l’emergenza sanitaria altre fragilità intravediamo all’orizzonte. Con scuole, piscine, ville comunali, scuole di danza, centri di aggregazione e ogni luogo di socializzazione chiusi per tre mesi abbiamo lasciato i ragazzi nel deserto educativo ed i danni li vedremo nei prossimi mesi. Dobbiamo ascoltare chi veramente lavora ogni giorno con i ragazzi. Basta divisioni sulle spalle dei giovani”.