“Rimozione di ogni barriera e chiusura delle aree della Fiera, che dovranno essere accessibili tutto il giorno, in prolungamento della Passeggiata a mare”; “La spiaggia dovrebbe essere il più possibile libera, senza barriere”; “Spazi aperti, aprendo le barriere che impediscono la visione dello Stretto”; “Rimuovere le barriere fisiche e visive tra la città e il suo mare”; “Rimozione dell’ormai inutile recinto dell’ex Fiera”; “Operare con interventi di sottrazione e di massima apertura al mare”; “Necessario ingrandire lo spazio dove passeggiare, senza dover ‘ballare’ fra lampioni, cartelli e alberelli”; “Percorsi semplici da realizzare e a basso impatto dalla Stazione Marittima al Museo”; “Il primo tratto della rada San Francesco dovrebbe tornare ad essere la spiaggia urbana della balneazione”; “Ridurre al minimo le cubature di cemento e azzerare la cancellate”
Sono solo alcune delle “voci dalla città” emerse dal confronto pubblico verso il concorso di progettazione del fronte mare Boccetta – Annunziata. Anche per le altre il parere è praticamente unanime: via tutte le barriere che impediscono la visione dello Stretto di Messina.
Poi ancora tante idee e suggestioni, anche prendendo a riferimento ciò che avviene in altre città: ad esempio Benidorm, tra Alicante e Valencia. Nella foto principale la spiaggia e la promenade della cittadina di 70mila abitanti, che in estate arriva a ospitarne 400mila, ed è la terza spagnola per numero di camere d’albergo dopo Madrid e Barcelona.
La visione di sviluppo del fronte mare è stata declinata dai partecipanti in una serie di temi, sinteticamente riassunti in tre assi strategici: tutela dell’ambiente; miglioramento dell’accessibilità dell’area; valorizzazione del patrimonio identitario, culturale e paesaggistico.
La tutela ambientale è stata a sua volta suddivisa in quattro macro-temi: l’ampliamento del verde pubblico e la tutela degli alberi monumentali; la tutela dell’ambiente marino; la bonifica delle foci dei torrenti e la sostenibilità ambientale dell’area e degli edifici.
È emersa, in particolar modo, l’idea di creare un parco lineare, tra i torrenti Boccetta e Annunziata, che possa costituire la spina dorsale del progetto, attraverso la tutela e valorizzazione degli alberi monumentali presenti. Sulla parte finale, la tutela di villa Sabin.
I partecipanti al confronto pubblico ritengono sia necessario avviare uno studio delle condizioni meteomarine per affrontare il fenomeno del ripascimento delle spiagge cittadine (riporto di sabbia dovuto alle correnti). Poi si è sottolineata l’importanza di introdurre interventi in grado di limitare l’erosione della costa e di tutelare il fronte mare, ponendo particolare attenzione ai cambiamenti climatici e all’innalzamento del mare.
Il confronto pubblico ha fatto emergere il bisogno di bonificare le foci dei torrenti, con particolare attenzione al torrente Boccetta per l’eliminazione degli scarichi abusivi, e di studiare l’apporto naturale del materiale detritico delle fiumare, che interessa specialmente la zona di Capo Annunziata.
Diversi interlocutori hanno sottolineato l’importanza di riqualificare gli edifici dell’ex fiera secondo standard energetici e costruttivi elevati. È stata affermata la necessità di prevedere interventi di efficientamento energetico, di riduzione delle dispersioni termiche, di utilizzare sistemi di illuminazione meno energivori e materiali per le costruzioni sostenibili e riciclabili.
Tre principali macro-temi: il ripristino del rapporto tra città e mare; l’accessibilità per tutti; la mobilità sostenibile.
La possibilità di creare un nuovo affaccio sullo Stretto è ritenuta prioritaria. Molti dei partecipanti hanno evidenziato la forte cesura tra la città e il mare, specialmente nell’area dell’ex fiera e di Rada San Francesco. Si ritiene necessario eliminare le barriere che impediscono l’accesso a queste aree per renderle maggiormente fruibili. Il nuovo affaccio al mare potrebbe rappresentare la più grande piazza di Messina dal forte elemento identitario. Oltre all’eliminazione delle barriere fisiche che impediscono l’accesso al mare, è stato più volte affrontato il tema della conservazione/demolizione degli edifici esistenti, che spesso vengono considerati anch’essi una barriera tra la città e il mare.
Dal confronto emerge una tendenza che predilige, da un lato, la riduzione delle volumetrie esistenti, dall’altro, la valorizzazione delle architetture da tutelare e la demolizione degli edifici in stato di degrado e privi di un valore storico-artistico. Infine, il ripristino del rapporto città/mare è stato più volte declinato come riappropriazione degli arenili da parte dei cittadini, attraverso l’estensione delle spiagge esistenti. Molti ritengono infatti sia necessario incrementare la dotazione di lidi pubblici nell’area (soprattutto nella zona centrale e ben collegata della città), riprendendo la vocazione che l’area ha avuto in passato (in particolare prima della costruzione dell’imbarco del traghettamento privato presso la rada San Francesco).
Eliminazione delle barriere architettoniche, pavimentazioni adatte e sicure per chi ha problemi di deambulazione, fruizione dell’area da parte dei bambini. Si è, infatti, proposto di prevedere spazi adatti al gioco e alla socializzazione per i più piccoli.
La mobilità lenta e ciclabile è ritenuta centrale per il progetto, in modo da favorire e valorizzare l’utilizzo di forme di mobilità sostenibili e ridurre l’utilizzo dall’auto privata. Le proposte emerse pongono l’attenzione verso la realizzazione di un’infrastruttura dedicata alle biciclette e ai mezzi di micromobilità elettrica e a percorsi in sicurezza, e possibilmente su livelli diversi, dedicati al passeggio.
Si ritiene, inoltre, che la mobilità sostenibile sull’area si debba integrare con parcheggi di interscambio posti ai limiti dell’area di progetto (una delle aree individuate è quella del Gasometro). È emersa anche la proposta di introdurre sistemi di trasporto via mare, tramite un servizio di piccoli vaporetti di linea, a servizio delle zone di Messina affacciate sul lungomare, così da ridurre la congestione stradale nell’area.
Tre principali macro-temi: creazione di un luogo identitario e di aggregazione; creazione di attrezzature per la nautica e gli sport del mare; valorizzazione dei beni tutelati; promuovere la cultura e il sapere locale.
Per prima cosa, si ritiene necessario creare una passeggiata che si integri con le altre aree esistenti (anche non di competenza dell’Autorità di Sistema Portuale) e che consenta ai messinesi di frequentare l’affaccio a mare con assiduità. Per rendere attrattiva la passeggiata si suggerisce di dotarla di piccole attività commerciali e di spazi, attrezzature e servizi adeguati (fontanelle, bagni e sedute, anche smart), anche per la pratica sportiva. Si ritiene, infatti, che sia possibile prevedere la realizzazione (sotto il livello della passeggiata così da non interferire con la vista dello Stretto) di attrezzature sportive e di palestre all’aperto, dotate di attrezzi per l’allenamento e di spazi per la pratica sportiva (come, ad esempio, lo skateboard). Alcuni contributi hanno poi evidenziato la possibilità di inserire delle opere d’arte armoniche con il contesto paesaggistico dello Stretto come scalini di accesso al mare in grado di suonare con l’infrangersi delle onde riecheggiando il canto delle sirene, sull’esempio dell’organo marino di Zara. Infine, alcuni ritengono che sia possibile collocare una grande ruota panoramica, per permettere a cittadini e turisti di godere del paesaggio dello Stretto e delle colline di Messina.
È stato proposto che una delle funzioni che potrebbero essere previste nell’area riguardi la nautica da diporto e, più in generale, gli sport del mare. Per quanto riguarda il primo punto, si suggerisce di realizzare un porticciolo turistico, utilizzando parte delle strutture della Rada San Francesco. Altre proposte riguardano la necessità di disporre di strutture adatte al varo, alla messa in acqua e alla manutenzione dei natanti, disponendo di scivoli e aree adatte all’imbarco, in modo da liberare la spiaggia del Ringo dalla disordinata presenza di piccole imbarcazioni.
Molti dei partecipanti ritengono che sia necessario dare nuove funzioni agli edifici tutelati dell’ex-fiera, anche riprendendo quelle ospitate in passato. Si è parlato, ad esempio, di inserire presso l’ex “Irrera a Mare” sale espositive e caffè, come era in passato, o di utilizzare alcuni padiglioni per organizzare nuovamente un festival del cinema a Messina. Si è inoltre proposto di utilizzare, anche temporaneamente, l’area per promuovere il commercio, l’artigianato e la cultura locale, organizzando eventi e fiere dedicati, ad esempio, all’enogastronomia o alla cantieristica. È emersa, anche la proposta di creare presso l’area dell’ex fiera una struttura ricettiva che possa ospitare coloro che sbarcano a Messina, ponendo particolare attenzione al diportismo di lusso. Alcuni interventi si sono, poi, concentrati sulla tutela del relitto della nave Cariddi, che affiora nelle acque antistanti al fronte mare compreso tra i torrenti Boccetta e Annunziata. Per alcuni, il relitto dovrebbe essere portato in secca, così da renderlo fruibile per cittadini e turisti e costituire un punto d’attrazione turistico e culturale per la città. Per altri, invece, bisognerebbe eliminare gli ostacoli che impediscono ai sub di visitare il relitto e valorizzare il sito al fine di stimolare lo sviluppo di attività di immersioni. Alcuni, poi, ritengono che il progetto di riqualificazione del fronte mare debba prevedere il recupero e la valorizzazione di quei monumenti presenti nell’area, particolarmente amati dai messinesi, che dovrebbero essere adeguatamente conservati. Si è parlato dell’importanza di restaurare, tra le altre, la Fontana del Lauro e la Fontana di Ghisa. Inoltre, si ritiene che sia fondamentale tutelare alcuni luoghi che hanno resistito al terremoto del 1908, come la Chiesa del Ringo o la zona di “Case Basse”. Inoltre, l’edificio della Stazione marittima, richiamato in questo documento per la sua importanza storica e funzionale, ma fuori dall’area d’intervento oggetto del confronto pubblico, viene considerato un luogo di particolare pregio, che dovrebbe tornare ad avere la sua funzione originaria. Alcuni ritengono, infatti, che questo edificio dovrebbe essere il terminal crocierismo di Messina, diventando la porta della città per questo tipo di turismo. Si pensa, dunque, che la Stazione marittima debba essere un punto focale della riqualificazione del fronte mare, costituendo un punto di partenza verso le diverse attrazioni della zona e un luogo d’informazione turistica per chi arriva grazie alle navi da crociera.
Altra proposta più volte avanzata riguarda l’opportunità di specializzare il fronte mare come luogo di promozione della cultura del mare, per permettere ai cittadini di ritrovare e riallacciare il legame con lo Stretto. In questa direzione va letta la proposta di realizzare un centro di divulgazione della ricerca sugli ambienti marini e della storia del rapporto tra Messina e lo Stretto. Il centro dovrebbe rappresentare un polo d’eccellenza per la documentazione e per la ricerca negli ambiti che riguardano il mare. Non pochi cittadini ritengono che le concessioni debbano essere riviste e riorganizzate. Si pensa che sia necessario far sì che le concessioni permettano la libera fruizione delle aree, come il porticciolo del Nettuno, e che i concessionari effettuino attività accessibili alla collettività.