Cronaca

Messina. Buona sanità: “Grazie al Papardo sono tornato a camminare, al nord mi davano morto”

Una storia di sanità, un percorso fra medici ed ospedali che dovrebbe essere la normalità, ma che in questa città spesso diventa un’eccezione. Un nostro lettore ci ha tenuto parecchio a raccontare la sua esperienza, perché possa essere da esempio per molti, e per ringraziare i medici di un ospedale cittadino, i quali sono riusciti a “rimetterlo in piedi”. Enrico, sessantenne obeso e con varie patologie. Circa un anno fa comincia ad avere seri problemi di mobilità, dopo una vista da uno specialista il responso è chiaro: necrosi all’anca sinistra al quarto stadio. Bisogna eseguire un intervento chirurgico per rimettere in sesto l’articolazione impiantando una protesi. Un’operazione semplice nella dinamica, ma durante la quale potrebbero insorgere delle complicanze, viste le numerose patologie e la condizione fisica del paziente.

La paura della malattia

Enrico ha conosciuto pochi mesi fa la sala operatoria per un intervento al braccio, in pieno lock-down, con tutto quelle che ne è conseguito fra restrizioni e privazioni. Pensare di ricominciare la stessa trafila lo scoraggia, decide cosi, anche sotto consiglio dei familiari, di prendere il classico “altro parere”. La ricerca lo porta nel nord Italia al cospetto di un “luminare” dell’ortopedia, una prestazione “a pagamento”, 200 euro per una visita durata 11 minuti esatti: “Compreso il tempo di spogliarmi e rivestirmi” scherza Enrico. La risposta dell’ortopedico è purtroppo negativa, Enrico non rientra negli “standard” dei suoi pazienti operabili all’anca, in poche parole è un intervento difficile per i rischi connessi al sovrappeso e il medico non vuole prendersi la responsabilità: “La cosa più grave non è avere bocciato il mio intervento” ci racconta Enrico “Ma non avermi dato alternative, e soprattutto il modo, senza nessuna umanità, in cui mi è stato comunicato, ripetendomi più volte di rassegnarmi, perché in caso d’intervento sarei morto sotto i ferri”. Scoraggiato ritorna a Messina. Con la mobilità ormai ridotta al minimo, e sotto uno stato depressivo crescente, decide di rivolgersi al dottor Daniele Pontoriero, primario di ortopedia dell’ospedale Papardo, il quale consiglia senza nessun dubbio l’intervento, ridandogli coraggio e speranza.

Credere nella nostra sanità

È lo stesso primario, coadiuvato da medici e anestesisti interni, ad operare con successo Enrico, il quale oggi, dopo 20 giorni dall’intervento è tornato a camminare senza l’aiuto di nessun supporto: “Oltre alla possibilità di stare in piedi senza problemi ho recuperato serenità” finalmente Enrico è tranquillo dopo lunghi mesi di sofferenza “Ho voluto raccontare la mia storia per ringraziare di cuore il dottor Daniele Pontoriero e la sua equipe, unitamente al direttore generale Mario Paino, per la gentilezza, la delicatezza e la professionalità, e per dire a tutti che a volte la soluzione ai nostri problemi e proprio a due passi da casa nostra, dobbiamo solo avere più fiducia”.