MESSINA – Comincerà a settembre prossimo il processo di secondo grado per il caso di Lavinia Marano, morta poco dopo il parto. La Corte d’appello ha citato per il 27 settembre i 10 imputati che hanno subito il processo di primo grado, conclusosi a dicembre scorso con la condanna di 4 medici, mentre altri 6 camici bianchi sono stati scagionati. Ad occuparsene saranno i giudici della seconda sezione penale.
Lavinia Marano si è spenta a 44 anni, nel 2016, poco dopo aver dato alla luce l’agognato primo figlio.
Il Tribunale, il 22 dicembre del 2022, ha condannato ad un anno Onofrio Triolo, Vittorio Palmara, Antonio Denaro e Roberta Granese. Assolti invece Tommasella Quattrocchi, Pasquale Vazzana, Rosario D’Anna, Serafina Villari, Angelina Russo Lacerna e Maria Grazia Pecoraro. La Procura ha appellato anche la loro assoluzione, che vorrebbe venisse cancellata.
L’Accusa aveva chiesto che venissero tutti condannati, ad esclusione del dottor D’Anna. Citato come responsabile civile il Policlinico, assistito dall’avvocato Carmelo Scillia. Legali della famiglia della vittima sono gli avvocati Giovanni Caroè, Franco Rosso, Nunzio Rosso e Carola Flick.
Lavinia aveva dato alla luce Francesco alla fine di una giornata che sembrava perfetta: il piccolo stava bene e anche per la mamma all’inizio sembrava in ottime condizioni anche se, pur avendo scelto il parto naturale, aveva dovuto optare per il cesareo. In nottata i malori, poi l’ultimo respiro in Rianimazione, all’alba della mattina dopo.
A difendere gli imputati ci saranno gli avvocati Daniela Agnello, Carlo Autru Ryolo, Tommaso Autru Riolo, Diego Foti, Benedetto Calpona, Emanuela Trimarchi, Ettore Cappuccio, Francesco Rizzo, Giuseppe Carrabba, Giuseppe Santilano, Benedetto Calpona, Maurizio Cacace, Flavia Maria Buzzanca e Agatino Bellomo.