MESSINA – La fontana di piazza Stazione torna a zampillare, ma dove sono finiti i progetti di riqualificazione dell’area e gli accordi sottoscritti nel maggio 2018 che dovevano farla diventare moderno hub di trasporto urbano e extraurbano?
La Uiltrasporti ritorna ad incalzare l’amministrazione comunale sull’area della stazione ferroviaria e chiede che fine abbiano fatto i 4.7 milioni dei fondi Pon Metro e i 7 milioni già previsti da Rfi per fare dell’area stazione centrale e marittima un moderno hub di trasporto ed area commerciale e quali siano i programmi in merito della giunta De Luca.
Solo poche settimane fa la Uiltrasporti Messina con un sarcastico ma efficace “blitz” fotografico denunciava lo stato di totale abbandono di piazza stazione in mano al degrado chiedendo la riqualificazione e il rilancio di un’area nevralgica per la città e per il trasporto urbano ed extra urbano.
Non si è fatta attendere un prima risposta dell’amministrazione comunale che si è attivata per ripristinare la fontana centrale della piazza.
“Abbiamo apprezzato la tempestiva riattivazione della fontana di piazza della Repubblica – dichiara Michele Barresi, segretario generale Uiltrasporti Messina – ma non crediamo sia ancora tempo per brindare perché non siamo un paesino di periferia ma la tredicesima città d’Italia, crocevia di tutta la Sicilia ferroviaria e non. Oltre gli zampilli della fontana, occorre a nostro avviso realizzare quei progetti di riqualificazione dell’area per i quali le risorse e gli accordi con Fs erano già stati stipulati ad inizio anno 2018″.
“Occorre ricordare – scrive la Uiltrasporti – che al fine di potenziare il ruolo di nodo di interscambio di Messina Centrale si era avviato un progetto che prevedeva il miglioramento dell’integrazione tra le diverse modalità di trasporto presenti nell’hub: porto storico-stazione ferroviaria-parcheggi di interscambio-trasporto pubblico, recuperando alla piena fruizione della città zone oggi degradate consentendo il rilancio ad attività commerciali presenti e la realizzazione di nuove. Era progettata la pedonalizzazione dell’intera area ed un collegamento diretto tra la stazione ed il terminal Cavallotti con la riqualificazione dello stesso che diventava parcheggio di lungo termine per i viaggiatori in partenza. Insomma, si cambiava volto all’intera area”.
“Nel maggio 2018 – continua la Uiltrasporti – fu stipulato l’accordo tra Comune di Messina e Ferrovie per il potenziamento del nodo di interscambio modale di Messina Centrale e lo sviluppo urbano sostenibile intercettando fondi e progetti del Ministero delle Infrastrutture. Per questo Rfi si impegnò ad investire 7 milioni di euro (2+5) dallo schema di Contratto di Programma 2017-2021 sottoscrivendo un accordo con la precedente amministrazione comunale, la quale, attraverso le risorse del Pon Metro nell’Asse numero 2 , destinò ulteriori 4,7 milioni di euro al progetto di potenziamento del nodo di interscambio di Messina Centrale in linea con le strategie dell’Agenda urbana europea e con gli obiettivi di Europa 2020″.
La Uiltrasporti ritorna quindi sul tema della riqualificazione di piazza stazione – chiedendo all’amministrazione De Luca di fare chiarezza su cosa sia rimasto di quei progetti, dove siano stati destinati i 4,7 milioni dei fondi Pon Metro già previsti e che fine abbia fatto l’accordo con FS e i relativi 7 milioni di investimenti e quali siano i programmi in tale senso per quest’area. Ad oggi c’è stata solo l’inaugurazione della piastra sopraelevata del cavalcavia, che nelle intenzioni doveva ospitare tutto il traffico bus extra urbano per liberare la stazione centrale dal congestionamento. Il posteggio è rimasto ad oggi monco senza l’ascensore che lo doveva collegare alla sottostante stazione ferroviaria e piazza della Repubblica è rimasta schiava dei bus con le più svariate autolinee che l’hanno trasformata in parcheggio e capolinea.
“A giudicare dallo stato attuale dell’area serve fare chiarezza – conclude la Uiltrasporti – se i precedenti progetti siano stati abbandonati o meno e che fine abbiano fatto le risorse ad essi destinati perché, nonostante i piacevoli zampilli della fontana, c’è poco da stare allegri”.