MESSINA – Inaspettato e forse anche per questo ancora più bello. Al Trofeo dei Territori organizzato dal Comitato Regionale della Fipav Sicilia – quest’anno in provincia di Trapani – trionfo della rappresentativa femminile messinese che, nel primo giorno di Maggio, si aggiudica il “memorial Di Pietra”. Eccellente il secondo posto della rappresentativa maschile nel “memorial Picciurro”.
La prestigiosa competizione – ultimo successo della rappresentativa femminile datato 2018 – riservata alle under 14 (classi 2010-2011-2012) e di scena quest’anno in provincia di Trapani, ha consentito di esaltare i valori emergenti della pallavolo locale e fornito utili indicazioni sul percorso da seguire per consentirne una maggiore e rapida crescita.
Le sei rappresentative (Messina, Catania, Akranis, Monti Iblei, Palermo e Trapani) sono state ripartite in due girone da tre, con gare di sola andata da giocare al meglio dei tre set.
Nel femminile, Messina ha affrontato, nel girone di pertinenza, Akranis (vittoria 3-0) e Catania (sconfitta 2-1). In semifinale e finale, disputate al meglio dei cinque set, superate rispettivamente Monti Iblei (3-1) e Catania (3-0).
Nel maschile, successo con Akranis (2-1) e sconfitta con Catania (1-2), nel girone eliminatorio. In semifinale, vittoria con Monti Iblei (3-2), mentre in finale ha avuto la meglio Palermo (3-0).
Ne abbiamo parlato con Nicola D’Andrea, uno dei selezionatori della rappresentativa femminile insieme ad Agnese Prinzivalli e Domenico Villari: “E’ stata una manifestazione bellissima e ottimamente organizzata. Contro Akranis abbiamo giocato molto bene, riuscendo, tra l’altro, a far ruotare tutte le ragazze. Nella seconda gara del girone contro Catania, abbiamo approcciato come si deve il primo set, giocandolo gran parte punto a punto. Poi, abbiamo subito parecchio, in un turno al servizio del loro centrale, e ci siamo un pò sfaldati. Nel secondo set, non siamo partite bene affatto. Abbiamo sofferto in ricezione il loro efficace servizio senza riuscire ad venirne fuori. Abbiamo provato a schierare quattro ricettori, togliendo l’opposto ma nulla da fare. Nel terzo parziale, Catania ha fatto giocare le proprie seconde linee, tutte comunque molto forti. Noi siamo riusciti a riprendere la marcia giusta, mettendo in mostra belle trame con giocate che, in genere, non appartengono ad un under 14. Loro hanno provato a recuperare, inserendo i loro due migliori battitori ma stavolta abbiamo tenuto botta”.
“Monti Iblei l’abbiamo studiata a video la sera prima. Ottima squadra con il libero premiato come il migliore dell’intera manifestazione; tra l’altro, contro di noi questa ragazza ha fatto una partita mostruosa. Poi, due mancine pericolose e una centrale, anche lei premiata come la migliore del suo ruolo. Nel primo set, siamo andati subito sotto, recuperando successivamente e, pur perdendo, giocando comunque a certi livelli. Anche nel secondo set, siamo partiti male; sotto 11-2 è iniziata la nostra risalita. Abbiamo fatto quanto provato in allenamento, rimanendo sempre lucidi. Nelle sostituzioni, chi è entrato ha dato il suo apporto determinante e siamo riusciti a conquistare il secondo parziale. Terzo e quarto set sono stati quelli più belli e meglio giocati perché lo abbiamo fatto di squadra, variando molto le situazioni offensive. Questo ci ha consentito di non stressare il nostro terminale più pericoloso, Desirée Raffa (MVP della manifestazione), e giocarcelo nei momenti chiave della finalissima”.
“Credo che terzo e quarto set contro Monti Iblei – prosegue D’Andrea – ci abbiano dato maggiore consapevolezza dei nostri mezzi. Voglio evidenziare un aspetto; malgrado il nostro sia il Comitato con più allenamenti alle spalle, si tratta sempre di dieci/undici sedute delle quali solo in tre occasioni abbiamo lavorato con le quattordici ragazze che poi abbiamo portato alla manifestazione. Prima avevamo venti atlete tutte meritevoli e si cercava di capire chi portare in funzione del trofeo. Dico questo perché la consapevolezza di cui parlavo nasce dal fatto che certe cose le abbiamo provate in allenamento e, soprattutto, l’ultima volta abbiamo fatto, a detta di tutti, una seduta pazzesca. Questo vuol dire che si era acquisita quella coscienza necessaria per ben riuscire, persa in parte nel girone contro Catania, recuperata in quei famosi terzo e quarto set contro Monti Iblei in Semifinale”.
“La pausa tra la Semifinale e Finale l’abbiamo vissuta con grande serenità. Abbiamo terminato alle 12 e 30 e alle 15 eravamo nuovamente in campo. Eppure, non c’era frenesia, solo quella dose giusta di tranquillità. La differenza l’ha fatta davvero il gruppo, costituito da ragazze che andavano in un’unica direzione. Nessuna si sentiva superiore alla media o meritevole più di altre. Tutte erano concentrate su un unico obiettivo. Questo non è facile crearlo in così poco tempo e, solitamente, c’è sempre qualcuna che vuole emergere di più. Stavolta, no. Un dettaglio troppo importante perché crea fiducia reciproca e ti da quel passo in più degli avversari”.
In finale, nuovamente di fronte le etnee: “Le nostre ragazze sono entrate in campo molto tranquille, mentre dall’altro lato le facce erano cariche di tensione. Il risultato riflette proprio questa istantanea. Nel primo set, inizialmente eravamo avanti; poi, Catania ha preso un vantaggio di quattro punti. E noi? Molto tranquillamente, punto dopo punto, siamo risaliti e scappati avanti. Inoltre, va detto che abbiamo studiato la partita, siamo riusciti a giocare sui loro punti deboli, creandoci quelle situazioni che ci hanno dato ragione”.
“Ci sono stati momenti in cui il gioco ha coinvolto tutte le ragazze – evidenzia il tecnico – ma in altri era necessario che si passasse dal nostro principale terminale d’attacco, Desirée Raffa. Brava lei a capire quando colpire forte e quando giocare d’astuzia, visto che loro erano organizzate in difesa. Catania l’aveva studiata sulle sue migliori traiettorie d’attacco ma Desirée ha usato la testa e aggirato l’ostacolo. L’aver giocato contro di loro nel girone ci aiutato tantissimo, come staff ma anche come gruppo atlete. Ci siamo resi conto di avere quel potenziale che poteva mettere in difficoltà Catania. Ma quella gara ci è servita anche perché se vinci un set 25-8, subentra quel meccanismo che ti fa affrontare l’avversario non con la necessaria concentrazione; credo che all’avversaria sia successo proprio questo. Non significa che la gara l’abbia persa Catania; l’abbiamo vinta noi, ma alcuni fattori ci hanno permesso di arrivarci più semplicemente”.
Nel secondo set, ancora uno svantaggio da recuperare ma, anche qui, grande maturità della squadra: “Assolutamente si. Se non ci stai dentro con la testa, nel momento in cui abbiamo devi compiere lo sforzo maggiore, vai giù. Invece, non è successo. Quando sei giovanissima, la tenuta mentale non può essere quella di una persona adulta. Anche lì, tanta lucidità e serenità, sia da parte delle titolari che delle sostitute. Abbiamo operato due cambi fondamentali; una ragazza è entrata nel turno di servizio e ha piazzato ace e slash, mentre un’altra ha fatto la differenza sia in battuta che su qualche freeball decisiva. Per questo dico che ha vinto il gruppo”.
Nel terzo set, qualche problema in più: “Si, siamo andati sotto ma l’abbiamo ripresa con i denti, senza mai mollare, anche quando sembrava che il set fosse indirizzato alla sconfitta. Questo vuol dire che puoi contare su ragazze mature, capaci di portarti alla vittoria, come poi è successo, uscendo da momenti di grande difficoltà. Un grazie particolare anche alle società che le hanno cresciute. Non è facile trovare un gruppo così”.
Immagino abbiate festeggiato: “E certo. Abbiamo ballato senza sosta, ma la vera festa sarà il 24 Maggio, nell’occasione organizzata dal Comitato Territoriale di Messina, anche per la maschile che si è piazzata al secondo posto. In questo momento di difficoltà per il movimento, non è facile raggiungere con i ragazzi un risultato simile”.
Prima esperienza da selezionatore per Nicola: “Si, mia prima volta. Non conoscevo tante dinamiche che ho imparato a comprendere pian piano. E’ stata un’esperienza fantastica, molto diversa da quella che si può fare nel club. Mi ha lasciato tanto affettivamente ma anche sul piano delle conoscenze che vai acquisendo. Ti confronti con gli altri allenatori di cui è composto lo staff, ma in generale con tutti. Per studiare Monti Iblei abbiamo terminato alle 2 di notte. Affronti tanti aspetti che ti completano. Con Agnese Prinzivalli e Domenico Villari è stato un continuo scambio di idee; uno staff leale anche sul piano delle scelte effettuate. Abbiamo visionato circa 90 ragazze tra le quali c’erano anche atlete allenate nei club da noi tre. Non è mai stato fatto un discorso che non fosse strettamente legato al campo. Tutte le scelte sono state effettuate pensando al campo e mai a possibili preferenze personali. Lealtà tra di noi e nei confronti del ruolo”.
Un ultimo pensiero coach D’Andrea lo spende per chi lo ha seguito nel suo percorso di formazione: “Devo tanto a Nino Gagliardi (ex allenatore di Akademia Sant’Anna e attuale primo allenatore della Nazionale femminile under 20 che sarà impegnata prossimamente nel campionato europeo di categoria, ndr). Se non fosse per lui, non sarei arrivato sin qui. Mi aiutato tantissimo dentro e fuori dal campo”.
Ecco i nomi e rispettive società di appartenenza delle atlete vincitrici del “memorial Di Pietra” – edizione 2024: Giada Scala (Volley Nizza), Giulia Cacopardo e Sofia Rossini (Giardini del Volley), Alisia Pagano, Sofia Puliafito e Greta Schepis (Pol. Nino Romano), Federica Gammeri (Orlandina Volley), Giorgia Longo (Sport Letojanni), Flora Amara, Alessia Parisi, Desirée Raffa, Clara Scalici e Aleandra Salgado (Ssd UniMe), Elena Rotilio (Progetto Volley Sant’Agata). Premi individuali per Desirèe Raffa (MVP) e Alessia Parisi (migliore palleggiatrice).