MESSINA – “Non sono d’accordo, considerata l’attuale situazione epidemiologica, ad aprire le scuole il 10 gennaio”. Il sindaco, Cateno De Luca, è perentorio. Ed ha sollevato le sue preoccupazioni, esponendole insieme all’assessore Dafne Musolino alla prefetta Cosima Distani nella giornata di ieri, nel corso del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. La sensibilità della rappresentante del Governo ha portato alla convocazione di un tavolo tecnico per venerdì 7 gennaio in prefettura alle 10. Saranno presenti, oltre al Comune, il commissario per l’emergenza Covid Firenze e il ministero della Difesa, rappresentato dal generale Scarantino. Cateno De Luca ha evidenziato le criticità che si registrano e che potrebbero accentuarsi con la riapertura delle scuole.
“Il tracciamento è saltato – sbotta De Luca – i contagi sono impennati (Messina registra il più alto numero di positivi a livello regionale) e meno male che il 23 dicembre, in seguito alle disposizioni del governo nazionale, decisamente tardive, ho sospeso tutte le attività. Non solo quelle all’aperto, ma anche al chiuso”. Il primo cittadino di Messina ha chiesto al presidente della Regione di non riaprire e di ripartire con la Dad, così come chiesto tra l’altro al governatore dall’Anci (l’associazione dei sindaci).
De Luca rimarca che dalla data di chiusura delle scuole, il 23 dicembre, non ha “ricevuto alcuna comunicazione dall’Asp e dal commissario per l’emergenza in merito allo screening della popolazione scolastica. Inoltre ci troviamo di fronte a regole assurde: non possiamo stare a contare uno, due, tre positivi prima di ogni quarantena”. La delicata questione sarà trattata nel corso del tavolo tecnico convocato in prefettura. Le decisioni saranno prese in quella sede. Infine De Luca ha puntato l’indice contro il governo nazionale sulla decisione dell’obbligo vaccinale per gli over 50: “Io sono per l’obbligo vaccinale – ha chiosato – per tutti. Non è un fatto anagrafico”.