In occasione della giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione, sabato 3 ottobre 2020 alle ore 10.30, al Cimitero monumentale è in programma una preghiera interreligiosa e interconfessionale in ricordo di tutte le vittime dell’immigrazione.
I rappresentanti delle diverse appartenenze religiose aiuteranno a riflettere e pregare: per i migranti che hanno perso la vita durante il viaggio della speranza per scappare da situazioni di guerra, da persecuzione e impoverimento; per quanti sono morti perché vittime di tratta e di sfruttamento lavorativo; per quanti pesano sulla coscienza di quei Paesi che, in nome della difesa delle frontiere, hanno respinto chi arrivava in cerca di protezione.
La preghiera, animata dal Coro dell’Ufficio diocesano Migrantes, si svolgerà nello slargo laterale al “Famedio” e subito dopo i partecipanti si recheranno sulle tombe dei migranti forzati sepolti nel Cimitero monumentale per l’offerta dei fiori. Alla realizzazione di questo evento hanno dato il loro prezioso contributo il Dipartimento Cimiteri del Comune di Messina e il Centro Interconfraternale Diocesano.
La Giornata è stata istituita con la Legge dello Stato numero 45 del 21 marzo 2016, ricordando la data del 3 ottobre 2013, giorno in cui un’imbarcazione carica di migranti, in maggioranza eritrei, affondò a mezzo miglio dalle coste di Lampedusa. Si trattò del naufragio più grave accertato in termini di perdite di vite umane: 368 morti certi, altri venti presunti, 155 superstiti, di cui 41 bambini. Nei tre articoli che compongono la Legge, viene evidenziato che è stata voluta per conservare e rinnovare la memoria di quanti hanno perso la vita nel tentativo di emigrare verso il nostro Paese per sfuggire alle guerre, alle persecuzioni e alla miseria. La Giornata è momento privilegiato per sensibilizzare l’opinione pubblica alla solidarietà civile nei confronti dei migranti, al rispetto della dignità umana e del valore della vita di ciascun individuo, all’integrazione e all’accoglienza. La partecipazione sarà su invito, per un totale di 40 persone, nel rispetto dei protocolli nazionali e regionali di prevenzione del contagio da coronavirus.