Con una richiesta ufficiale indirizzata al presidente della VI Municipalità, Francesco Pagano, il consigliere Giovanni Donato ha proposto la modifica dei confini della VI Municipalità per inglobare – nel territorio della circoscrizione più a nord della città di Messina – le zone comprese tra Contemplazione e il viale Annunziata più, ovviamente, la porzione di strada Panoramica dello Stretto parallela ad esse.
Nella tornata elettorale dello scorso giugno uno dei temi più dibattuti è stato quello del referendum Montemare: un proposito che avrebbe potuto portare alla creazione di un nuovo comune col distaccamento di alcuni villaggi della zona nord. Il risultato è stato di bocciatura ma resta evidente come il tema sia ancora attuale e come i territori della parte settentrionale della nostra città necessitino di una riscrittura dei propri confini.
Sul tavolo, adesso, resta l’idea della creazione del VII quartiere, così da garantire, ai residenti della parte più estrema della VI Municipalità, maggiori garanzie in termini di rappresentatività e partecipazione.
“Una soluzione praticabile e razionale che potrebbe ovviare ai problemi di distacco percepiti dai residenti stessi. Questa iniziativa, chiaramente, ben si sposa con la proposta da me inoltrata per la modifica dei confini della VI Municipalità con l’annessione – dice Donato – di zone facenti parte il quinto quartiere. Contemplazione e Paradiso – più la strada Panoramica – sono naturali prolungamenti della VI Municipalità. Fanno parte, infatti, della fascia di costa denominata riviera nord e condividono con gli altri stili di vita, problematiche ed esigenze. Non solo, perché ad essere condivisi sono anche gli impianti di pubblica illuminazione, le reti fognarie ed i servizi legati alle partecipate del Comune di Messina. Sono evidenti, quindi, le motivazioni per le quali questi territori dovrebbero ricadere all’interno della medesima circoscrizione, in questo caso la sesta. Solo così, infatti, sarà possibile migliorare la qualità di vita dei residenti di queste frazioni, che allo stato attuale sono costretti a perdersi in lungaggini burocratiche legate a competenze di uffici differenti anche di fronte a problemi riguardanti zone ravvicinate tra loro».