MESSINA – Puntuale, come ogni estate, al pari delle canzoni tormentoni, il tema della carenza d’acqua in città diventa ancora più centrale. Tra guasti, avarie agli impianti, oltre alle emergenze a Sperone e Masse per i danni dovuti ai roghi, e i problemi alla rete fognaria. Da qui le numerose segnalazioni dei lettori e le lamentele nei confronti di Amam. Problemi che esistono anche in autunno, inverno e primavera ma che diventano spesso ancora più esplosivi nella stagione estiva.
“Ma è mai possibile che su tre numeri nessuno risponde? Per sapere quando sarà ripristinata l’erogazione a chi ci si deve rivolgere? È una vergognosa situazione. Nemmeno se l’acqua fosse stata gratis. A Sperone tre giorni senza nemmeno un filo di acqua. Terzo mondo è poco”, scrive un lettore. E un altro: “Via Torrente Trapani: siamo anche noi senz’acqua da tre giorni e la scorta serbatoi è terminata. Spiegateci come si fa ad andare avanti così”.
Oppure: “Vorrei segnalare che a Torre Faro, proprio sotto il pilone, i bagnanti non possono usufruire delle docce perché da tempo non c’è acqua, con grave disagio”. E un altro lettore: “Zona Boccetta, vicino al Palacultura, l’acqua arriva alle 05,45 e termina alle 12”.
Lo abbiamo già scritto e lo ribadiamo: fino a quando non sarà realizzato l‘obiettivo di una città con l’acqua 24 ore su 24, la frustazione e la rabbia dei cittadini saranno legittime, fermo restando l’obbligo di pagare. Su questo punto, in una recente intervista, così si è pronunciato il sindaco Federico Basile: “Abbiamo una copertura idrica che garantisce 31 microzone in h24, rispetto alle 77 microzone in cui viene ripartita Messina. Prima del 2019, erano sette quelle in cui l’acqua era 24 ore su 24. Oggi ce ne sono 31. Vuol dire che in 24 hanno ottenuto un beneficio che prima non avevano. Le altre no e ci arriveremo. Ricordo l’importanza dei progetti finanziati con il Pnrr per il rifacimento della rete idrica. Si tratta di 21 milioni di euro. Abbiamo fatto l’appalto. Di sicuro non basteranno e ce ne vorranno altri. Ma il miglioramento, in attesa di questi interventi con il Piano nazionale per la ripresa e resilienza, sono stati costanti”.
Aggiunge il sindaco: “Oggi Altolia e Molino, solo per fare un esempio, rappresentano una microzona che ha l’acqua sempre. Quella del centro no. Però è aumentata la media dell’erogazione da dodici ore al giorno a 16,8 ore al giorno. Questi sono dati oggettivi”. Fermo restando i progressi, il tema centrale è proprio il rifacimento della rete idrica e dei serbatoi, con la riduzione delle spese energetiche. Argomenti affrontati più volte anche con la presidente di Amam, Loredana Bonasera.
L’auspicio è che questi interventi strutturali procedano spediti per poter aprire una nuova stagione, nel segno dell’acqua, in una città che ne soffre in modo drammatico e antico. Nel frattempo, è bene che non s’interrompa mai il dialogo, e a volte il conflitto, tra utenza e società. I cittadini hanno bisogno di sentire, nei momenti di difficoltà, una maggiore vicinanza. Altrimenti, ancora una volta, la frustazione sarà ancora più grande.