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“Messina è sotto assedio per causa mia e io scendo in campo per difenderla” VIDEO

MESSINA – Ieri l’incontro in piazza a Fiumedinisi durato 5 ore, oggi una lunga conferenza stampa nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca. Cateno De Luca è tornato a parlare anche con i giornalisti e ha di fatto “riavviato” il suo progetto politico dopo lo stop subito alle Europee.

I fondi Fsc, la Città del ragazzo e l’Amam

Ed è proprio da questo che Cateno De Luca è partito, facendo l’analisi del voto e parlando chiaro contro il centrodestra messinese, siciliano e nazionale. Afferma il leader di Sud chiama Nord: “I rallentamenti per il progetto della Città del ragazzo, con l’ingegnere capo del Genio civile, Santi Trovato che, dopo aver fatto ostruzionismo per otto mesi, si è finalmente adeguato solo dopo che è intervenuta la prefetta. I fondi Fsc dati in forma ridotta, rispetto a Catania e Palermo, alla Città metropolitana di Messina. Il mancato sostegno economico ai progetti cantierabili dell’Amam. Il bersaglio politico sono io e allora io mi metto a disposizione del sindaco Basile. A lui spetta la visione d’insieme come primo cittadino. Io mi batterò per difendere la città. Esperto a titolo gratuito di Basile? Qualunque ruolo serva per sostenere Messina contro gli attacchi”.

Critiche al responsabile del Genio civile anche per i “ritardi” nell’Agenda urbana (“abbiamo rischiato il definanziamento”).

Raggiunto da Tempostretto, così ha risposto l’ingegnere Trovato a De Luca: “Parlano gli atti. È vero che da novembre avevamo in esame la Città del ragazzo. Ma è anche vero che a più riprese abbiamo chiesto atti per poter concludere la procedura. L’ultimo atto pervenuto dalla città metropolitana è datato 21 giugno. In data 27 giugno abbiamo esitato positivamente il tutto. E non risponde a vero che solo dopo l’intervento della prefetta si è sbloccata la procedura. La prefetta ha voluto solo avere un quadro dello stato sulle pratiche Pnrr in città”.

De Luca: “Mi concentro sullo scenario regionale per diventare un giorno sindaco di Sicilia”

Ma torniamo a De Luca. Già ieri a Fiumedinisi ha messo in evidenza: “Da oggi mi concentrerò esclusivamente sulla Sicilia, per diventare un giorno sindaco di Sicilia”. Il progetto nazionale viene affidato invece alla presidente Laura Castelli e al deputato Francesco Gallo.

“Rispetto alle politiche -5,61% alle europee, Messina si conferma un fortino di Sud chiama Nord”

Nell’analizzare il voto, con tanto di grafiche realizzate dall’esperto, l’assessore Roberto Cicala, così si è espresso il leader: “Le europee hanno una connotazione politica e chi va a votare esprime la propria posizione ideologica. Non sono raffrontabili con le regionali e le amministrative, dove veniamo premiati per il nostro impegno come amministratori. Le europee sono omogeee, per l’analisi, con le elezioni politiche del settembre 2022. E, riispetto alle politiche, alle europee si è confermato che Messina è un fortino di Sud chiama Nord. Ecco perché la città è sotto assedio. Abbiamo avuto solo un meno 5,61%. Il che significa che siamo stati premiati anche dal voto d’opinione e ideologico. Ci assestiamo sul 29 per cento, come forza politica, scusate se è poco”.

Spiega De Luca: “Magari alle regionali c’è chi, pur percendomi distante dal punto di vista del pensiero politico, mi ha votato come amministratore capace. E, invece, alle politiche e alle europee, questo stesso elettore ha fatto una scelta ideologica. Solo che alle politiche abbiamo ricevuto, nel 2022, il traino regionale, perché si votava contemporaneamente, di De Luca sindaco di Sicilia e mi sono inventato co n un colpo di genio sul piano mediatico l’idea di sindaco d’Italia”.

“A Messina bocciati i sì ponte, un vero e proprio referendum”

E ancora: “Abbiamo ricevuto un gradimento senza se e senza ma nel territorio messinese con picchi nei Comuni che sono stati amministrati dal sottoscritto. Dalla metropoli di Fiumedinisi, con il 66,54 per cento, in aumento rispetto al 2022, e poi Messina, Santa Teresa di Riva e persino Taormina, nonostante la mia sindacatura sia nella fase più scomoda ora. In particolare, a Messina è stato bocciato chi sosteneva il sì al ponte, a questo ponte, come il senatore Germanà. Un vero e proprio referendum sulla grande opera”.

“Il ponte non può essere pagato dalla Sicilia”

Ha insitito il deputato regionale e sindaco di Taormina: “Messina non ha avuto neanche il 20% dei Fondi Fsc di Catania e Palermo e va ribadito che il ponte non lo deve pagare la Sicilia, togliendoci fondi. Si tratta di un’opera strategica? La paghi lo Stato o l’Unione Europea”.

“A livello nazionale passaggio dallo 0,89 all’1,34%”

Di fatto si è confermato, come “aveva pronosticato l’istituto di sondaggio Piepoli”, che ScN ha una forza amministrativa e regionale. “Non cerco alibi. Mi aspettavo il doppio a livello nazionale e regionale. Ma, pur nella sconfitta, il dato nazionale va letto bene: siamo passati dallo 0,89 all’1,34%. E non c’è solo l’affermazione in Sicilia. Grazie ai nostri alleati, siamo i primi in Val d’Aosta”, ha aggiunto De Luca.

Se il territorio messinese tiene bene, ci sono però alcune falle: il crollo sui Nebrodi, e il capo politico di ScN ha fatto riferimento senza nominarlo all’exploit di Antoci per il M5S, e i dieci punti di percentuale in meno nella zona tirrenica.