L’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto entra nel vivo dell’azione di riqualificazione del waterfront nord del Porto di Messina, azione tanto attesa e fino a qualche anno fa ritenuta probabilmente dai più scettici non fattibile.
Gli atti del concorso di progettazione per la riqualificazione urbanistica, architettonica e funzionale dell’area demaniale marittima tra i Torrenti Boccetta e Annunziata sono stati infatti approvati con Decreto del presidente Mario Mega in data odierna. La pubblicazione del concorso, da cui decorreranno i termini per la presentazione delle candidature, avverrà nei prossimi giorni sulla piattaforma concorsi awn.it del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (Cnappc) grazie alla collaborazione fortemente voluta ed instaurata fra l’AdSP e l’Ordine degli Architetti di Messina.
Questa sinergia, formalizzata in un’apposita convenzione, ha fatto sì che l’Ordine professionale assicurasse all’AdSP un ruolo di consulenza per la redazione del bando e da questo momento di divulgazione capillare dello stesso in tutta Italia. Un evento congiunto contribuirà a dare inoltre massima pubblicità ai progetti ammessi alla seconda fase e dei primi 10 migliori non ammessi, e iniziative pubbliche potranno essere organizzate allo scopo di promuovere e valorizzare il concorso di progettazione, quale modello di riferimento nazionale e territoriale.
Oltre all’Ordine degli Architetti anche quello degli Ingegneri avrà un ruolo importante nella gestione del concorso perché entrambi saranno chiamati a designare dei componenti nella giuria di valutazione delle proposte. Altri componenti saranno poi designati dal Comune di Messina e dalla stessa AdSP dello Stretto.
Il concorso avrà una dotazione per premi importante perché l’importo complessivo che verrà distribuito tra i primi cinque in graduatoria è stato fissato in 210mila euro, di cui 60mila euro al vincitore ed il resto diviso tra gli altri. Al vincitore poi sarà riconosciuta una parcella per la redazione del Pio (Piano di inquadramento operativo) e del Pfte (Progetto di fattibilità tecnico economica) di 613mila euro oltre al diritto di ottenere l’affidamento del successivo incarico per la progettazione esecutiva al momento dell’individuazione dei finanziamenti per dare esecuzioni ai lavori che potranno anche avvenire in lotti distinti ed autonomi.
L’AdSP si attende dalle proposte progettuali la capacità di contribuire all’attivazione di processi di riappropriazione e valorizzazione dell’area oggetto del bando con particolare riferimento agli specchi d’acqua per usi collettivi ma anche per lo sviluppo di attività economiche, sportive, ecc. in grado di enfatizzare l’attrattività dei luoghi.
Una immagine rinnovata, un maggiore appeal e una rafforzata visibilità potranno comportare un aumento delle dinamiche legate al turismo e ad attività connesse all’attrattività (servizi, attività commerciali, pubblici esercizi, ecc.) purché coerenti con l’equilibrio del luogo e della sua identità.
La scelta della AdSP è, quindi, quella di intervenire su questa porzione di waterfront da un lato per riqualificarlo – consentendo la realizzazione di attività correlate all’accoglienza dei passeggeri, in particolare di quelli crocieristici, che attraverso di essa potranno entrare più facilmente in città o raggiungere il polo culturale del MuMe – e dall’altro per favorire una riappropriazione da parte della città di una connessione diretta con l’affaccio sullo Stretto che negli ultimi decenni è stata negata per effetto dell’utilizzo di dette aree demaniali per finalità differenti e, comunque, creando barriere fisiche e visive.
I benefici che si intendono registrare con l’intervento progettuale in questione sono quelli di consentire l’attuazione delle funzioni portuali previste nel Piano regolatore portuale (approdi per il diporto, impianti per gli sport acquatici, ormeggi per eventuali servizi marittimi di collegamento longitudinale alla costa a fini turistici, rimessaggio a secco di piccole imbarcazioni da pesca, ecc.) all’interno di una riqualificazione complessiva dell’area che assicuri ampi spazi pubblici destinati a verde e alle attività sportive all’aperto oltre che luoghi di natura espositiva, ricreativa e culturale e una spiaggia urbana facilmente e liberamente fruibile dalla cittadinanza e dai turisti in transito e stanziali.
L’impossibilità di disporre allo stato attuale di tutta l’area (atteso che sino al completamento del nuovo porto di Tremestieri non è possibile delocalizzare gli approdi dei traghetti e i cantieri navali) non deve costituire un limite alla visione di riqualificazione complessiva. Da qui l’impegno dell’AdSP di dotarsi di un masterplan unitario per lo sviluppo dell’area e della progettazione preliminare, già prevista come attività da affidare al vincitore del concorso stesso, per avviare la riqualificazione della porzione che ha come fulcro l’ex area Fiera non escludendo che successivamente si possa avviare anche quella dell’area terminale, in direzione nord, che coinvolge il lungomare del Ringo e il promontorio dell’Annunziata.
La rigenerazione del waterfront Boccetta-Annunziata dovrà essere realizzata attraverso una dimensione progettuale ecologicamente e paesaggisticamente orientata in coerenza con le previsioni del Piano regolatore portuale vigente e facendo tesoro dei risultati del confronto pubblico operato nelle fasi preparatorie.
Con l’obiettivo di restituire continuità al waterfront, l’indicazione è la creazione di un unico affaccio/promenade/parco lineare, destinato alla libera fruizione del mare, definito da due “linee” strutturanti (la “linea d’affaccio” e la “linea della percorribilità/continuità”) che, in molti casi, si fondono divenendo un unico “spazio pubblico”.
Per quanto riguarda le superfici coperte per l’intera area Boccetta-Annunziata si registra un indice di copertura di circa il 12,24%. La volontà dell’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto è quella di non incrementare tale percentuale e, laddove possibile, di ridurne l’incidenza così da diminuire il consumo di suolo.
Nell’ex Area Fiera – in cui è presente una percentuale superiore alla media complessiva e per la quale è emersa dal confronto pubblico la necessità di ampi spazi all’aperto – è intenzione dell’AdSP consentire ai progettisti di svolgere una riflessione sugli edifici non soggetti a provvedimenti espressi di vincolo architettonico e sulla possibilità di “trasferire” le cosiddette superfici da «ridefinire in sede di Pio» in altre Wat in cui le percentuali sono più basse; in tale ottica la Wat 1.1 – Sottoambito Rada S. Francesco potrebbe risultare la più idonea in quanto su tale area sono previste attività che richiedono superfici coperte.
Per quanto riguarda la questione dell’edificio già destinato a Teatro si segnala che lo stesso è stato oggetto di intervento di demolizione (con l’apertura di molte polemiche in città tra i favorevoli alla ricostruzione e i contrari; vista la rilevanza del tema, nell’ambito del confronto pubblico è stata posta la domanda “Saresti d’accordo nel costruire un fabbricato da destinare a servizi nell’area dell’ex Teatro in Fiera?” che ha visto il 45,6% degli intervistati rispondere sì, il 40,4% dire no mentre il 14% non sapeva o non ha risposto) in previsione di una ricostruzione che, tuttavia, è stata sospesa dall’AdSP rinviando la decisione all’esito del presente Concorso di progettazione, in maniera da consentire una valutazione all’interno delle proposte progettuali che saranno presentate.
In accordo con la categoria “H-attività sportive” individuata per la Wat 1 e, in particolar modo, riguardo al “sottoambito 3 – Annunziata”, ricadente interamente all’interno di una Zona di Protezione Speciale, è da sottolineare la presenza di “Circoli Sportivi” che, nel rispetto delle funzioni sociali/ricreative/sportive, potrebbero essere ricollocati nell’ambito di una nuova progettazione (valutandone la sostenibilità economica di costruzione e gestione).
I progettisti dovranno contemperare le diverse necessità emerse dal confronto pubblico in relazione da una parte alla richiesta di “aprire” spazi e, dall’altra, a quella di prevedere spazi coperti per lo svolgimento di attività sociali, educative, sportive, culturali, ecc. Per ottenere la continuità della promenade è possibile prevedere l’eliminazione dei distributori di carburante presenti nell’area oggetto di intervento.
Il progetto richiesto nella fase di 1° grado del concorso dovrà consistere in una progettazione alla scala urbana, intesa come un insieme di contenuti progettuali di livello urbanistico messi a sistema – tali da poter essere individuati come Piano di Inquadramento Operativo (Pio) del Piano regolatore portuale di Messina – in grado di orientare con sufficiente chiarezza la seconda fase progettuale di dettaglio prevista dall concorso. A tal fine, si ritiene importante che vengano delineati i principali interventi trasformativi, precisando le destinazioni funzionali previste, i criteri realizzativi, con alcuni dettagli tipologici, tecnologici, costruttivi, materici, affinché si comprenda il progetto ideativo nel suo complesso, ed emergano le logiche compositive e di passaggio tra la scala urbanistica e quella architettonica. Un “Masterplan”, corredato da relazioni ed elaborati, da intendersi come progetto propedeutico all’approfondimento relativo agli ambiti Wat 2 e Wat 3* previsto nella successiva fase.
Ai partecipanti ammessi al 2° grado del concorso è richiesto lo sviluppo dell’idea progettuale presentata nel 1° grado, attraverso l’approfondimento solo delle Wat 2 e Wat 3*. Dalle analisi preliminari effettuate dall’AdSP dello Stretto è stato stimato preliminarmente e sommariamente in 152 milioni l’importo complessivo dell’intervento urbanistico (Pio) e in 68 milioni l’importo complessivo per il Pfte. Il termine per la presentazione delle candidature è già fissato alle ore 12 del 18 ottobre 2023 mentre l’intera procedura dovrebbe completarsi con l’individuazione del progetto vincitore entro marzo 2024.