MESSINA – Il cambiamento climatico è una dimensione oggettiva del nostro tempo. Lo dicono gli scienziati, lo dice l’estate siccitosa che abbiamo trascorso. Siamo di fronte a un’emergenza epocale che incide sulla nostra qualità della vita e minaccia il futuro dei nostri figli. Bisogna dunque cambiare prontamente direzione e mettere in atto azioni che rendano ecologicamente sostenibile la nostra organizzazione di vita. Non è un passatempo ideologico è un’esigenza non più rinviabile.
Su questo fronte, l’amministrazione De Luca prima e l’amministrazione Basile poi hanno definito una strategia, di cui si può riconoscere francamente la validità. Lo attesta lo studio condotto dalla A2A ma soprattutto lo testimoniano le scelte concrete e coerenti di questi ultimi anni, in virtù delle quali De Luca e Basile possono, a buona ragione, essere definiti i sindaci più ecologisti che Messina abbia conosciuto.
Per dare corpo a questa valutazione di seguito evidenziamo sinteticamente le assi di intervento che hanno costituito l’ossatura delle politiche ambientali per le quali Messina è entrata nel novero delle città più all’avanguardia in Italia sul tema della sostenibilità.
Sono tangibili e riconosciuti da tutti i progressi compiuti dall’Atm sotto la gestione del suo presidente, Pippo Campagna. Rispetto al passato, che è meglio dimenticare, si è realizzato un cambiamento profondo, ancora in atto, che ha reso il trasporto pubblico locale un’alternativa praticabile all’uso delle auto. Il sensibile aumento del parco mezzi in linea, diversi dei quali ad alimentazione elettrica; l’assunzione di nuovi autisti; l’adozione di soluzioni tecnologiche tese a favorire la fruibilità del servizio; il recupero di diverse vetture del tram; la riqualificazione della linea tranviaria, i cui lavori sono stati aggiudicati in via definitiva a febbraio scorso; sono tutti risultati incoraggianti che lasciano ben sperare anche per il futuro. Naturalmente non tutti i problemi sono stati risolti. Alle volte riemergono criticità alle quali come utenti non ci vogliamo riabituare. Tuttavia, i passi avanti compiuti non si possono negare.
Bisogna dare atto a Federico Basile di essere stato il primo sindaco in grado di resistere alle pressioni dei commercianti ostili all’isola pedonale di viale S.Martino. Finalmente, le visioni retrograde di alcuni e le preoccupazioni piuttosto prevenute di altri non hanno prevalso. La scelta compiuta è stata mantenuta e ne ha tratto beneficio l’intera cittadinanza. Prossimamente inoltre, si avvieranno lavori finalizzati a migliorare l’assetto e la forma dell’isola pedonale.
La percentuale di raccolta differenziata (57%) colloca Messina nel novero delle città metropolitane più virtuose. La raccolta porta a porta funziona, seppur con qualche momentaneo disservizio, al quale, in genere, si pone abbastanza prontamente rimedio. Bisogna anche dire con soddisfazione che i messinesi stanno facendo la loro parte, adeguandosi con sufficiente disciplina al nuovo sistema. Resta soltanto di prestare un poco più di attenzione nel selezionare i rifiuti per rendere meno difficoltosa la strada verso il fatidico 65% di raccolta differenziata. Da questo punto di vista non aiuta certo l’azione degli incivili che continuano a creare discariche abusive di spazzatura.
In ogni caso, se a Messina la condizione emergenziale che ancora conoscono altre città siciliane è un lontano ricordo, si deve alla riorganizzazione del sistema messa in atto da Messina Servizi, con la guida di Pippo Lombardo prima e di Maria Grazia Interdonato adesso. Peraltro, anche grazie ad una maggiore efficacia della riscossione, da quest’anno i messinesi hanno visto la bolletta della Tari ridursi del 30%. E ancora di più avrebbero potuto risparmiare se non avessero dovuto sopportare i maggiori oneri determinati dalla dissennata gestione del settore attuata dalla Regione.
Giusto merito va dato al lavoro svolto dall’assessore alle Politiche energetiche, Francesco Caminiti, sul piano dell’innovazione ecologica dei sistemi di illuminazione pubblica e della generazione di energia pulita tramite gli impianti fotovoltaici installati su edifici pubblici. A questo proposito, la relazione del secondo anno di mandato del sindaco Basile nella parte dedicata all’attività di Caminiti rende note informazioni significative.
Con un appalto della durata di sei anni per un valore complessivo di 39,2 Mln. di Euro di cui 6.2 mln. sui fondi Pon Metro, sono stati rinnovati tutti gli impianti di illuminazione della città e dei villaggi, per oltre 28.000 punti luce.
La riduzione della potenza impegnata, grazie all’utilizzo di lampade a led, ha consentito una riduzione dei consumi elettrici sostenuti dal comune pari a circa il 30% che, in termini ambientali, si traduce in minori emissioni di CO2.
Sempre la relazione del sindaco informa che “prosegue il programma di efficientamento energetico
degli edifici pubblici e degli impianti avviato dall’amministrazione comunale che ha già consentito
una riduzione del 30%, rispetto al 2018, dei consumi di energia elettrica e delle conseguenti emissioni di
CO2. Inoltre “sono stati appaltati e per buona parte ultimati i lavori di efficientamento energetico dei plessi scolastici:
L’Appalto relativo ai lavori di “Efficientamento energetico Palazzo Zanca” – per un importo complessivo
di € 4.550.000,00 – si attesta con un avanzamento lavori pari a circa l’80%.”
E’ stato,poi, avviato l’iter per la costituzione delle Comunità Energetiche Rinnovabili (C.E.R), strumento individuato dalla normativa nazionale per gestire in forma rinnovata il sistema di incentivi per la produzione di energia da fonti alternative al fossile.
La gestione della mobilità urbana, affidata all’asssessore e vice-sindaco Salvatore Mondello, si è dotata in questi anni di strumenti di programmazione elaborati secondo alcuni fondamentali assi di orientamento: spostare il baricentro del trasporto dal mezzo privato a quello pubblico; realizzare una rete di piste ciclabili che favorisca l’uso delle biciclette, anche in modalità condivisa; rendere sicuri e agevoli gli spostamenti dei pedoni. Il tutto è orientato a muoversi in un quadro che, senza criminalizzare l’uso delle auto, possa favorire una fruizione sostenibile degli spazi pubblici e determinare una sostanziale riduzione dell’inquinamento e una migliore qualità della vita.
I primi due documenti di pianificazione entari in vigore sono stati il Piano parcheggi (2019) e il Piano generale del traffico urbano (2022). A giugno di quest’anno, poi, il Consiglio comunale ha esitato favorevolmente il Piano urbano della mobilità sostenibile proposto dalla Giunta Basile.
La nuova pista ciclabile urbana del centro, che si sviluppa per 6 Km. tra i due poli di Villa Dante e Villa Mazzini, si è aggiunta alla pista ciclabile della litoranea nord che dall’Annunziata arriva a Sant’Agata, per una lunghezza complessiva di 11,160 Km.
La relazione del sindaco informa che “con fondi del Pnrr, sono stati aggiudicati gli appalti per la realizzazione di tre interventi per una lunghezza complessiva di ulteriori 12 Km che dovranno essere ultimati entro il 30/06/2026:
▪ la pista ciclabile urbana del centro denominata “Cairoli – Stazione FS –passeggiata a mare”;
▪ il “sistema integratori mobilità dolce Ganzirri – Torre Faro”;
▪ la pista ciclopedonale Laguna di Capo Peloro.”
Anche quando si aggiungeranno i nuovi percorsi, l’estensione delle pista ciclabili a Messina rimarrà ben lontana da quella che hanno raggiunto altre città italiane, che ne traggono ampi benefici in termini ambientali e di qualità della vita. Tuttavia, non si può sottacere il cambio di passo che sta avvendendo nella nostra città rispetto al passato anche in termini di sicurezza dei percorsi. Oltretutto, la strategia del Comune si sta concretizzando in un contesto d’opinione che manifesta una certa resistenza al cambiamento.
Incentivare il trasporto pubblico tramite l’interscambio col mezzo privato. Questa è la finalità dei tanto discussi parcheggi d’interscambio localizzati in aree paracentrali e periferiche, vicino ai percorsi di bus e tram, per tentare di ridurre l’afflusso di mezzi privati verso il centro città. Alcune di queste strutture sono, inoltre, a ridosso dell’area pedonale di viale S. Martino, che è previsto si estenda sino al viale Europa. In questo modo trovano risposta le obiezioni di coloro che subordinano la realizzazione di spazi pedonali alla creazione di parcheggi e al rafforzamento del sistema di trasporto pubblico.
La carrellata che abbiamo condotto sulle iniziative di tipo ambientale, portate a termine o programmate dall’amministrazione De Luca e da quella Basile, consente di affermare che Messina è dalla parte giusta della storia. La strategia delineata e concretizzata consente di ridurre la produzione di gas serra che rappresenta la strada maestra per contenere il disastro climatico di cui avvertiamo la pericolosità. La strada è certamente ancora lunga ma la direzione è quella giusta.
Adesso tocca a noi cittadini fare la nostra parte, cambiando abitudini consolidate e attuando comportamenti che fanno bene all’ambiente e anche alla nostra salute. Camminare e usare mezzi di trasporto alternativi a macchine e moto è consigliato anche dai medici e allunga la vita. Anche smettere di opporsi con motivazioni discutibili alle scelte ambientaliste che si stanno compiendo è un viatico decisivo. Al contrario, bisogna pretendere sempre di più e di meglio dall’amministrazione comunale sul fronte dell’ecologia e di una visione umanistica nell’utilizzo degli spazi pubblici.