MESSINA – 14 mesi per realizzare 3 poli di giustizia: a Palazzo Piacentini, sede storica, dove rimarrà tutto il settore degli uffici penali. Nei palazzi di via Garibaldi dove andranno tutti gli uffici del settore civile, infine nel palazzo ex Inps di via Capra alla stazione, dove sembrano finalmente sbloccarsi le procedure per i lavori di adeguamento e il trasferimento del Tribunale del lavoro e del giudice di pace.
Se anche 14 mesi non dovessero bastare, è comunque un risultato storico, per Messina, quello di aver ottenuto una serie di locali, di proprietà pubblica, che possono ospitare in maniera adeguata l’amministrazione della giustizia. Chiudendo, è questo l’obiettivo finale, tutti gli onerosi contratti d’affitto con i privati che comunque non garantiscono uffici e aule dignitose, anzi spesso al limite dell’agibilità. E tutto ciò senza aver perso il finanziamento ministeriale, ridotto se pur di poco a 16 milioni di euro.
Un obiettivo rincorso per oltre 20 anni che oggi sembra possibile centrare ed è per questo che stamattina, nell’aula magna della Corte d’Appello, il sindaco Federico Basile, il presidente dell’ordine degli Avvocati Paolo Vermiglio, il presidente facente funzioni della Corte d’appello Sebastiano Neri, e in video collegamento il direttore generale del Ministero della Giustizia Massimo Orlando, hanno annunciato che l’iter per l’acquisizione dei palazzi ex Banca di Roma ed ex Cassa di Risparmio V.E è concluso e si può dare il via ai lavori di sistemazione di entrambi gli immobili.
C’è la firma sulla devoluzione del mutuo stipulato a suo tempo dal Comune, che consente di destinare i 5 milioni e mezzo circa di euro all’acquisizione dei palazzi di via Garibaldi. Resta ai privati venditori l’onere di eseguire ei lavori di adeguamento, in 14 mesi, e consegnarli “chiavi in mano” all’amministrazione della giustizia, così da poter incassare il finanziamento complessivo da 16 milioni di euro.
Ora non resta che incrociare le dita e sperare che un qualunque contenzioso non intoppi il progetto.