“Non sono bastate le tante segnalazioni degli abitanti di questa fragile porzione di terra per muovere le autorità competenti e i responsabile della riserva a far rispettare le semplice regole e divieti posti a difesa di questi luoghi. Così quest’estate “anche a dispetto delle restrizioni sanitarie” assistiamo nuovamente a feste e festini nei noti locali del posto accompagnati da giochi d’artificio e animazioni musicali assordanti fuori da ogni limite consentito”.
Lo dice un gruppo di residenti di Torre Faro, ricordano che nella riserva naturale orientata di Capo Peloro il decreto regionale numero 43 del 21 giugno 2001 “stabilisce le norme atte a garantire, difendere e tutelare l’integrità degli “habitat” ai sensi delle direttive comunitarie, vietando espressamente tutte le attività che possano recare disturbo ed interferire con l’ ecosistema, stabilendo altresì che l’accertamento e la contestazione di azioni e comportamenti in violazione a quanto normato impone in ogni caso l’immediata cessazione dell’attività vietata”.
In tempi passati tante associazioni ambientaliste e animaliste come la Lipu Sicilia avevano sostenuto battaglie per stabilire i criteri di comportamento a difesa della riserva, “ma ora tutto tace in una profonda rassegnazione in cui si è dato campo libero agli interessi economici. Teniamo a precisare che abbiamo un profondo rispetto per chi lavora e da lavoro ma questo va sempre fatto nei limiti delle regole, perché esiste sempre una soluzione di buon senso che consente di far convivere gli interessi delle parti. Quindi per il rispetto di questa zona chiediamo alle autorità competenti di espletare il loro ruolo con fermezza a difesa del territorio e di cittadini, invitando coloro che intendono proseguire con le loro attività di disturbo ad interrompere questi comportamenti o spostarsi in altri luoghi”.