“In provincia di Messina sono 6.299 i percettori di Reddito di Cittadinanza che hanno firmato almeno un contratto di lavoro prima del 31 ottobre di quest’anno, un anno segnato dalla pandemia di Covid 19. Parliamo naturalmente dei percettori ‘occupabili’, cioè degli adulti tenuti a firmare un Patto per il Lavoro e che nei nostri Comuni sono 28.488, mentre il numero dei rapporti di lavoro ancora in corso a fine ottobre è di 3.250. E’ il segno che il Reddito di Cittadinanza sta sostenendo e riattivando un numero crescente di persone in difficoltà anche nei nostri territori”. Così in una nota i parlamentari del Movimento 5 Stelle della provincia di Messina.
“Come ha rivelato lo Svimez nel suo rapporto “il reddito di cittadinanza ha evitato incontrollabili tensioni sociali durante il confinamento” e proprio nella pandemia questo strumento sociale di sostegno al reddito ha avuto un ruolo e un’importanza incredibili, offrendo un salvagente contro la povertà in ogni regione italiana, da Nord a Sud, ma anche stimolando decine di migliaia di persone nella ricerca di una nuova occupazione” continuano i parlamentari del Movimento 5 Stelle.
“Con il Reddito di cittadinanza e le prime azioni di potenziamento dei Centri per l’Impiego attraverso l’irrinunciabile contributo dei navigator abbiamo raggiunto risultati impensabili, e su questa strada dobbiamo andare avanti. Per il rifinanziamento del Rdc ci sono pronti 4 miliardi in Legge di Bilancio, ma occorre renderlo ancora più efficace e inclusivo. Allo stesso modo serve un’accelerazione sul fronte delle politiche attive, per le quali sono già previsti importanti investimenti per la formazione e la riqualificazione dei lavoratori, grazie a nuove risorse che si aggiungono al Fondo Nuove Competenze voluto dal Ministero del Lavoro. Prevenire la disoccupazione dei lavoratori a rischio, agganciare la formazione alle politiche di sviluppo e puntare a un sistema di ammortizzatori sociali finalmente universale sono alcuni degli obiettivi strategici che intendiamo perseguire con decisione anche in Parlamento”, concludono i parlamentari del Movimento 5 Stelle.