E’ arrivata al capolinea una parte della maxi inchiesta anti droga dei Carabinieri che a giugno scorso, riunendo tre diverse indagini, arrestarono 112 persone complessivamente tra Messina, la provincia tirrenica, la Calabria con blitz in altre città italiane dove le bande di spacciatori di droga sgominate si approvvigionavano di stupefacenti.
I pubblici ministeri Roberto Conte e Antonella Fradà hanno siglato l’avviso di conclusione degli accertamenti su una sessantina di loro, in particolare per le due bande di trafficanti e spacciatori scoperti dai Carabinieri che utilizzavano case – fortino dove nascondevano la droga e spacciavano, dislocate tra Giostra e il Villaggio Cep.
L’irruzione in una di queste abitazioni nel 2020 ha fatto scattare l’inchiesta. E’ quella al Cep di Ivan Lo Cascio. Da giorni i Carabinieri sospettavano che lì si spacciasse droga e, dopo essere stati qualche giorno appostati e aver monitorato l’intenso via vai di acquirenti, finalmente scatta il blitz. Quando i militari bussano alla porta Lo Cascio apre, convinto sia un altro cliente. Alla vista degli uomini in divisa richiude rapidamente, sbattendo la porta blindata, pesantissima, addosso ad un militare, che si fa molto male. Solo 20 minuti dopo Lo Cascio li fa finalmente entrare e in quei 20 minuti non c’è modo per i Carabinieri di poter capire cosa stesse accadendo all’interno né riuscire a penetrare nell’appartamento. Proprio indagando su Lo Cascio i carabinieri risalgono alla organizzazione di fornitori che gli sta dietro, arrivando agli Anzalone e ai Castorino.
Ma anche al Milanese, ovvero Domenico Milanese, un altro cliente di Abate e dei Castorino. E’ il pentito Settimo Corritore che parla agli investigatori di Milanese, alla fine del 2023, indicandolo come il gestore di una autonoma piazza di spaccio e rivelando che anche la sua è una abitazione – fortezza: nascosta alla vista da un sistema di cancelli, coi muri segnati da intercapedini nascoste dove all’interno vengono occultati hashish, marijuana ma anche cocaina.
Ecco i nomi per i quali a giugno scorso la giudice per le indagini preliminari Monia De Francesco aveva autorizzato l’arresto per: Alessio Abate, Anzalone Giuseppe, Arrigo Alex, Astone Antonio,A stone Luca Michael Gabriel, Astuto Giuseppe, Bellamacina Giuseppe, Bellantoni Fabio, Calderone Danilo, Cananzi Gioacchino di Rosarno, Cannistrà Giovanni di Fiumedinisi, Caporlingua Claudio, Centorrino Andrea, Conti Angelo, Conti Gennaro Carmelo di Tortorici residente a Messina, Costa Salvatore, Costanzo Zammataro Giuseppe di Tortoric,i Cuscinà Giovambattista, Demarco Valentina, Di Bella Simone, Falcone Antonino, Galati Massaro Sebastiano di Tortorici, Gangemi Giuseppe, Messina Giorgi Bruno, Locri Grasso Paolo, Messina Lo Cascio Giuseppe, Maressa Giuseppe, Mastrolembo Barnà Antonino di Brolo, Messina Filippo, Milanese Domenico, Messina Minutoli Grazia, Muni Vincenzo, Nunnari Marcello, Pennino Gaetano, Messina Rizzo Giovanni, Scirone Antonino, Settimo Antonino, Settimo Paolo, Spadaro Francesco, Strangio Antonino, LocriTaib Achraf, MaroccoTorrini Gianluca, Vento Gianluca.