MESSINA – Lo aveva dichiarato a Tempostretto nel febbraio 2023: “Abbiamo fatto uno screening degli alloggi in gestione Arisme, assegnati a chi viveva in baracca. E abbiamo potuto verificare che molti di questi sono occupati da assegnatari che allo stato attuale non hanno corrisposto il dovuto. Il diritto all’abitazione è sacrosanto ma va accompagnato da alcuni doveri. Bisogna corrispondere sia il canone di locazione sia gli oneri condominiali. Circa il 50 per cento degli assegnatari omettono di pagare”. Il presidente dell’Agenzia comunale per il risanamento, l’avvocato Vincenzo La Cava (nella foto), ha inviato 400 diffide: 300 riguardano abitazioni private e una decina attività commerciali, con un un credito accumulato quasi di un milione di euro.
Ha spiegato più volte il presidente di Arisme: “I canoni di locazione variano in base al reddito, da 50 euro a circa 230, ma non è pensabile che chi ha la casa non paghi. È finito il tempo in cui stavano in baracca. E chi non paga danneggia chi è in regola, con problemi nell’erogazione di servizi, dall’acqua alla luce, a cui va incontro il condominio e noi, come Arisme, dobbiamo anticipare somme. Il periodo delle vacche grasse è finito”.
Da qui l’avvio dell’azione coatta di recupero crediti degli assegnatari degli alloggi, tutti ex baraccati, in collaborazione con la polizia municipale: “Appare impensabile che ci sia la manuntenzione degli immobili ma che gli assegnatari non corrispondano quanto dovuto, a volte da quattro a cinque anni”.