Ricordi sempre vivi, pur in bianco e nero come le foto che arricchiscono il volume Messina in vetrina. Storie di vita e di commercio, seconda edizione (dopo quella del 2008) curata da Placido Cardile, Domenico De Pasquale e Guido Campo e presentata al Rotary Club Stretto di Messina.
“Si tratta di un tuffo nel passato e nella storia della città”», ha dichiarato il presidente Thanos Liossis. Un libro che racconta Messina attraverso un aspetto particolare, quelle attività che hanno caratterizzato la vita della città e scandito lo scorrere del tempo.
Testimonianza diretta di un tempo passato
“I tre autori hanno tracciato un percorso culturale e cinematografico”, ha esordito il giornalista Geri Villaroel, che ha scritto la prefazione di quello che si presenta come un album di foto storiche. “È un mondo che va visto più che narrato. Un libro che si addentra nella Messina che fu grazie all’efficacia delle immagini”, ha aggiunto ripercorrendo i tratti principali del volume, capace di suscitare nostalgie e ricordi indelebili. Non è stata una semplice illustrazione dei fatti, ma la testimonianza diretta di un tempo passato. “Mi sono appassionato al libro perché ho rivisto ciò che avevo vissuto nella mia giovinezza. È una rivitalizzazione di Messina, uno stimolo per capire perché eravamo in quel modo e come ci siamo ridotti. Il volume è utile” ha concluso Villaroel “per capire com’era la città e dare uno slancio ai giovani che vogliono restare”.
Viaggio nella storia della città
Sfogliare “Messina in vetrina” diventa un viaggio nella storia della città, tra gli anni ‘50 e ‘60, impreziosita dalle fotografie delle collezioni private di Cardile, De Pasquale e Campo. Un vero tesoro, già dalla copertina che rappresenta la pasticceria Giuffrè in via Garibaldi: da qui in poi, pagina dopo pagina, vuol dire immergersi in un’epoca antica e florida. A far scorrere le immagini è stato Placido Cardile, mostrando alcuni dei simboli messinesi, come gli ex Molini Gazzi o le pasticcerie Scandaliato e Dante.
Osterie, bar, botteghe che hanno caratterizzato sapori e gusti dei messinesi, ma anche salumerie, macellerie, panifici e ristoranti. E poi i luoghi di svago, con i cinema più antichi e famosi come il Quirinetta, il Savoia, il Peloro o il “teatro dei 12 mila” a piazza Municipio: centri indimenticati della vitalità culturale cittadina, come il viale San Martino, cuore per eccellenza e che, negli anni, ha cambiato spesso il proprio volto. Parole e immagini che hanno lasciato una sensazione unica, tra aneddoti e ricordi comuni. “Ogni luogo” ha concluso Cardile “rappresenta qualcosa di speciale per ciascun messinese”.