Attualità

Messina. L’Inps torna nella sede storica di via Argentieri

A dicembre 2023 il Tribunale del Lavoro, a gennaio 2024 l’Ufficio del giudice di Pace. Da un anno il terzo e il quarto piano del palazzo di via Tommaso Capra ospitano gli uffici giudiziari, finalmente in condizioni decorose, al termine di un’odissea durata a lungo.

“I due piani sono in affitto in attesa di poterli acquistare definitivamente – ricordava l’anno scorso il presidente della Corte d’Appello, Luigi Lombardo – ed è allo studio la possibilità di adoperare adeguatamente anche il primo e secondo piano, acquisendoli, non appena l’Inps libererà anche quegli uffici. Quali sezioni ci andranno non è ancora chiaro, stiamo valutando”.

Il trasferimento

Quel momento è arrivato ora. Da lunedì 27 gennaio 2025 tutti gli uffici Inps attualmente allocati nell’immobile di via Tommaso Capra saranno trasferiti, dopo un restauro lungo dieci anni, nella storica sede Inps di Palazzo Peressutti, in via Argentieri 1, angolo via Consolato del Mare, accanto a Palazzo Zanca. L’edificio accoglierà l’Agenzia prestazioni e servizio individuali, gli ispettori di vigilanza e tutte le postazioni dedicate al servizio di informazione al pubblico. Gli appuntamenti già calendarizzati dall’utenza in via Capra, a decorrere da lunedì 27 gennaio 2025, saranno tutti fatti in via Argentieri.

Palazzo Peressutti

L’edificio, ispirato alla tradizione tardo barocca messinese, fu progettato dall’architetto friulano Gino Peressutti, realizzato tra il 1936 e il 1938 ed arricchito, ai quattro angoli del palazzo, da fontane angoliere in stile eclettico neo-settecentesco e da una galleria coperta a vetri che lo attraversa e che allinea, perfettamente in asse tra loro, i due portali laterali del Duomo e della sede del Municipio.

Galleria Inps

Quella Galleria, di proprietà al 50 % dell’Inps (lato via Argentieri) ed al 50 % di privati (lato via Cristoforo Colombo), è aperta solo in sporadiche occasioni. Ma il ritorno dell’Istituto nella sede di via Argentieri potrebbe far ripartire il processo di riapertura. Era addirittura il 1998 quando l’Inps e il Comune firmavano un accordo preliminare per la concessione a Palazzo Zanca della Galleria, in modo da garantirne la fruizione pubblica, in cambio degli interventi necessari al restauro. La stima dei lavori prevedeva una spesa di circa 400 milioni di lire per la messa in sicurezza e fu avviata la progettazione. Ma l’accordo non ebbe alcun seguito e non fu fatto mai nessun intervento di manutenzione straordinaria.