Messina – Nessuna apertura alle attenuanti legate alla legittima difesa perché non fu legittima difesa e Claudio Costantino va condannato all’ergastolo perché si è trattato di un omicidio premeditato. E’ questa la richiesta dell’Accusa al processo per il duplice omicidio di Camaro del 2 gennaio 2022. Alla sbarra c’è l’uomo che, dopo aver freddato Giovanni Portogallo e ferito Giuseppe Cannavò, morto in ospedale qualche giorno dopo, si diede alla latitanza ma venne catturato in Calabria nell’aprile successivo.
Il processo è alle battute finali e i Pubblici Ministeri Roberto Conte e Marco Accolla, dopo aver ripercorso le indagini e le rilevanze emerse al dibattimento, hanno formulato la loro richiesta invocando il carcere a vita per Costantino. Ora la parola passa ai difensori, gli avvocati Filippo Pagano e Carlo Taormina, che hanno sempre rivendicato la legittima difesa. E non è escluso che i legali tenteranno una mossa procedurale “a sorpresa”, in pieno “stile Taormina”.
Costantino sostiene infatti che i due avevano fatto irruzione in casa sua, in via Eduardo Morabito nel rione di Camaro San Luigi, minacciandolo con l’arma in mano e di aver sparato per difendersi. Una tesi che non ha mai convinto gli investigatori e che avrebbe trovato smentita, sempre secondo l’Accusa, in una testimonianza chiave venuta alla luce durante il processo: quella di una parente delle vittime che li ha sentiti discutere proprio il giorno prima di un appuntamento con Costantino, che quindi li aspettava e non sarebbe stato affatto colto alla sprovvista da una irruzione finalizzata ad un agguato ai suoi danni.