MESSINA – “La Consulta giovanile così non va: non ha autonomia dalla politica e non ha coinvolto nessuna realtà delle nuove generazioni”. Sia il consigliere della IV Municipalità Domenico Gabriele Ferrante (M5S) sia i giovani di “Messinerà” contestano la proposta votata in Commissione del regolamento della Consulta giovanile di Messina, prima di approdare in Consiglio comunale la prossima settimana per la definitiva approvazione. Da parte sua, raggiunta da Tempostretto, l’assessora competente Liana Cannata preferisce non commentare e attendere l’approvazione in aula, anche se rileva che “la proposta è stata accolta bene anche dalle opposizioni”.
Sottolinea Ferrante (nella foto dalla sua pagina Facebook): “La Consulta giovanile deve rappresentare innanzitutto le associazioni e le realtà del territorio, seguendo i princìpi cardine della democrazia partecipata. Il regolamento così come modificato può benissimo permettere di utilizzarla come uno strumento politico di parte, tradendo gli obiettivi e le finalità per le quali essa è stata proposta nella passata consiliatura dai consiglieri del Movimento Cinquestelle Cristina Cannistrà e Giuseppe Fusco. Oltre all’invasione di campo dell’amministrazione, che si assicura il diritto di tribuna, (o forse di pressione, con la possibilità della presenza in assemblea di sindaco e assessore, è stato eliminato il compito di emettere pareri (obbligatori ma non vincolanti) sugli atti che riguardano le politiche giovanili, riducendo così all’osso le funzioni essenziali della Consulta. Inoltre le nomine dell’organo esecutivo diventano appannaggio del Consiglio Comunale, lasciando pochissimo spazio di manovra all’assemblea della Consulta”.
Sia il netwok generazionale “Messinerà”, orientato a sinistra, sia il consigliere Ferrante rilevano che, nelle premesse della procedura amministrativa, si cita il “parere favorevole delle sei Municipalità”: “In realtà, né IV né III hanno espresso un parere positivo. Con queste modifiche ci ritroveremo un Consiglio Comunale (oggi chiaramente orientato) che potrà eleggere, per conto terzi, l’organo esecutivo di una Consulta Giovanile che deve essere indipendente dalla politica per antonomasia”, sostegno i giovani di “Messinerà”.
Afferma Francesco Raffaele, uno dei rappresentanti della realtà giovanile: “La presenza dell’amministrazione comunale ai lavori della Consulta, in qualità di membri di diritto e non di semplici invitati, è un’ingerenza inaccettabile nelle autonomie delle e dei giovani della città. Si modifichi il regolamento in modo che il dialogo con l’amministrazione sia solo successivo alle risoluzioni della Consulta“.
Concludono i rappresentanti di “Messinerà”: “Riteniamo che la Consulta avrebbe dovuto coinvolgere maggiormente la cittadinanza, con particolare attenzione alla voce dei ragazzi, in modo da poter avviare un dialogo costruttivo con l’amministrazione. Riteniamo altresì che sarebbe una occasione persa per avvicinare alla partecipazione politica quella parte di elettorato ormai sempre più distante dalle istituzioni. Ci auguriamo quindi un passo indietro da parte del sindaco Basile”.