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Messina. “La moria di pesci nel lago di Ganzirri? Ecco le cause”

MESSINA – Il tema della moria dei pesci nel lago di Ganzirri è stato sollevato dai lettori di Tempostretto. La parola passa agli esperti dell’Università di Messina: il professore ordinario Fabio Marino, ittiopatologo, e lo zoologo Gioele Capillo, ricercatore.

Fabio Marino

Professori, sulla base delle vostre competenze, qual è la causa della moria di pesci?

“Dalla lettura dell’articolo da voi pubblicato, così come dalla visione del video allegato, si evidenzia una mortalità acuta interessante quasi esclusivamente la popolazione di mugilidi del lago. Non si evidenziano segni di ipossia, peraltro non compatibile con le temperatura ambientali di settembre. L’anossia ambientale potrebbe verificarsi in sistemi semi chiusi similari solo in occasione di repentini e protratti innalzamenti della temperatura dell’acqua sopra i 30°C, temperatura alla quale l’ossigeno disciolto scende a valori inferiori a 1-2%, concentrazione letale per molte specie ittiche. In ogni caso l’anossia sarebbe un episodio cronico, caratterizzato da sporadiche mortalità con evidenti segni di asfissia, quali bocca e opercoli spalancati. Lo stesso si può concludere per i rifiuti accumulatisi negli anni nei fondali, responsabili eventualmente solo di intossicazioni croniche e non di fatti acuti”.

Gioele Capillo

Qual è la vostra valutazione nel caso specifico?

“Nel caso oggetto delle ripetute segnalazioni e del vostro articolo, la causa è sicuramente multifattoriale e legata al rimescolamento della colonna d’acqua in relazione ai violenti fatti meteorici recenti, così come alla recente pulizia dei canali. Il flusso idrico in entrata dal mare, per la maggiore densità dell’acqua di mare, si indirizza verso la parte più profonda dei laghi rimuovendo lo strato anossico, ricco in acido solfidrico (idrogeno solforato o H2S), tossico per i pesci, unitamente al particolato in sospensione. Entrambi i fattori sono capaci di causare la morte improvvisa di notevoli quantità di organismi acquatici. In seguito alle piogge torrenziali, lo stesso accade per lo sversamento dal piano stradale delle acque di dilavamento che entrano nel lago, soprattutto Ganzirri, con un flusso violento che causa analogo rimescolamento della colonna d’acqua”.

Come si può risolvere il problema?

“La risoluzione dovrebbe passare sicuramente dalla gestione dei flussi di ingresso di acqua di mare attraverso i canali di collegamento lago-mare, che andrebbero mantenuti puliti e gestiti in termini di apertura/chiusura di questi sulla base di dati scientifici. Di fondamentale importanza anche la gestione dell’anello di raccolta delle acque meteoriche e la costante pulizia delle strade in modo da evitare occlusioni dei bocchettoni di raccolta delle acque meteoriche, particolarmente abbondanti negli ultimi periodi e conseguente riversamento negli specchi d’acqua lacustri”.

Come si potrebbe valorizzare il lago?

“Per la valorizzazione dell’area della Rno (Riserva naturale orientata) di Capo Peloro, diverse attività sono già state svolte e altre avviate e programmate da parte di associazioni locali, dell’ente gestore della Riserva e della nostra Università. Le peculiarità dell’area in questione andrebbero maggiormente pubblicizzate e condivise anche tramite la creazione di itinerari appositi per guidare alla scoperta delle bellezze naturalistiche, peculiarità e tradizioni esistenti nella riserva”.

Messina può cambiare la sua relazione con il mare e i laghi in un rapporto rinnovato con l’ambiente?

“Messina sta già cambiando ed evolvendo il suo rapporto con il territorio, specialmente quello ricadente in zona marino-costiera, con numerose iniziative volte alla protezione del litorale, dei laghi e dell’ambiente marino in generale. Tale avvio di cambiamento passa attraverso una valorizzazione eco-sostenibile e di protezione ambientale fondamentali per il futuro della nostra città. Questo rappresenta la base da condividere e sviluppare insieme alle generazioni odierne e future passando da un’educazione ambientale rivolta a tutte le fasce di popolazione”.