Politica

Messina. La pista ciclabile sarà allungata. Si uniranno i due tratti separati dai crolli

MESSINA – Ad esito della gara d’appalto espletata a fine luglio, il Comune di Messina, il 5 agosto scorso, ha affidato alla Ing. Due Srl di Agrigento i lavori di allungamento e sistemazione della pista ciclabile della riviera nord. L’importo dei lavori a base d’asta era di € 720.180,50 iva esclusa. La ditta aggiudicataria ha prevalso sugli altri 143 partecipanti con un ribasso del 30,437% per un importo contrattuale di € 508.900,00 oltre IVA. A partire dalla data di consegna dei lavori ci sono 306 giorni di tempo per completarli.

Le risorse per finanziare le opere sono state individuate nell’ambito dell’Azione 4.6.4. dell’Agenda urbana Città di Messina. Il progetto è stato redatto dagli architetti Giovanni Lazzari e Domenico Zumbo e contempla due interventi.

La sistemazione del tratto di pista ciclabile interrotto dai crolli

La prima attività porrà rimedio all’interruzione che si è determinata da tempo all’altezza dell’ex Trocadero. Qui, com’è noto, i crolli causati dai marosi hanno generato una situazione di degrado e di abbandono, più volte denunciata anche dal nostro giornale. Per sanare questa frattura, un nuovo tratto di pista ciclabile collegherà con un rettifilo la parte interrotta con quella che si sviluppa a partire da Grotte, all’altezza della Lega Navale.

Il nuovo percorso riservato alle bici, sarà realizzato in sede propria e protetto dalla carreggiata stradale da un nuovo marciapiede della larghezza di 150 cm presente anche sul ciglio a valle. Quindi pedoni e ciclisti avranno spazi di movimento differenziati.

I parcheggi esistenti sulla carreggiata stradale rimarranno

In corrispondenza della fermata bus esistente è previsto un arretramento del percorso ciclabile in modo tale da consentire lo spazio di sosta per i pedoni in attesa del mezzo pubblico. Questa disposizione consente di evitare l’attraversamento della ciclabile da parte dei pedoni in attesa dell’autobus, eliminando possibili situazioni di conflitto. Importante sottolineare che permarranno i parcheggi attualmente esistenti a fianco della carreggiata riservata allle auto. Di seguito il grafico dei lavori previsti.

Il grafico dei lavori di ricongiungimento della pista ciclabile tratto dalla Relazione tecica al progetto

Il prolungamento della pista ciclabile dalla contrada Principe a S.Agata

La seconda tranche dei lavori interesserà il villaggio di S.Agata. Qui si procederà al prolungamento della pista ciclabile, a partire dall’incrocio della strada di accesso al mini-autodromo con la via Consolare Pompea. Il tratto in questione si svilupperà per 400 metri sino alla rivendita i Ttabacchi e si connetterà al Sistema Integrato di Mobilità Dolce Ganzirri-Torre Faro, quando quest’ultimo si concretizzerà.

Il percorso sarà promiscuo, ovvero pedonale e ciclabile, con un marciapiede complanare lato mare e la presenza di balaustre metalliche di protezione nel lato a fianco della carreggiata riservata alle auto.

La parte finale dell’attuale pista ciclabile

Facilitato l’accesso alle residenze

La fascia pedonale, dunque, si svilupperà a valle mentre la pista ciclabile sarà adiacente alla carreggiata stradale. Questa soluzione è stata individuata dai progettisti per agevolare l’accesso alle residenze. La pista ciclo-pedonale avrà, a parte brevi tratti, “una larghezza minima di 4,00 m (marciapiede lato mare m 1,50 + pista ciclo-pedonale m 2,50), che consentirà il doppio senso di marcia per le biciclette.” Al netto dei passi carrabili consentiti, la realizzazione della pista ciclo-pedonale determinerà la perdita di 65 parcheggi.

I tratti di marciapiede previsti – precisano Lazzari e Zumbo – garantiranno uno spazio di manovra privo di ostacoli per persone su sedia a rotelle, dato che la fascia pedonale non presenterà alcuna barriera architettonica lungo il percorso.”

Di seguito il grafico dei lavori tratto dalla Relazione Tecnica al progetto.

Il grafico dei lavori di prolungamento della pista ciclopedonale a S.Agata tratto dalla Relazione tecnica al progetto


Le resistenze di cittadini e negozianti di S. Agata

Nei mesi scorsi cittadini e negozianti del villaggio S.Agata hanno manifestato forti resistenze al prolungamento della pista ciclabile. Il loro timore è che essa possa recare difficoltà di accesso a case e negozi e che il traffico diventi ancora più caotico di quanto non sia adesso. Da segretario cittadino del Pd, l’ex candidato a sindaco Franco De Domenico si era fatto interprete di queste perplessità. Lo stesso aveva fatto il consigliere comunale Libero Gioveni. Entrambi i politici, avevano insistito, ognuno per parte sua, per spostare il prolungamento della pista ciclabile nel tratto di litorale che parte subito dopo la pista di automodellismo a S. Agata. Franco De Domenico in particolare aveva rilanciato la proposta del comandante Marcello Puglisi. L’idea, prospettata anche nella campagna per l’elezione del sindaco, prevede che il percorso ciclopedonale sul mare arrivi sino alla foce del torrente Papardo collegandosi a Ganzirri.

La Giunta De Luca prima e poi quella Basile hanno, invece, ritenuto opportuno portare avanti la soluzione progettuale originaria, soprattutto per timore di perdere i finanziamenti ottenuti. Ci sarebbero, poi, perplessità da parte del Demanio marittimo e del Genio Civile, con ogni probabilità riconducibili a situazioni geomorfologiche della spiaggia di S.Agata ormai superate.

Il prolungamento lungo il litorale è ancora possibile

In realtà le due soluzioni in campo non si devono considerare necessariamente alternative. Il progetto per cui dovrebbero adesso partire i lavori risponde a un intento di mobilità dolce su un tratto urbanizzato. La pista ciclopedonale, che si realizzerebbe nel litorale, risponde innanzitutto a una logica di valorizzazione naturalistica di un’area di grande pregio attualmente lasciata all’abbandono e al degrado.

Con tale soluzione, poi, si incentiverebbe l’uso delle bici per andare al mare, limitando l’ingresso delle macchine. Infine anche i pedoni ne trarrebbero gran beneficio, potendo passeggiare in tranquillità in un luogo davvero incantevole. Per non parlare, infine, dello sviluppo turistico ecologicamente compatibile che si potrebbe determinare. Quindi è auspicabile che prenda corpo un confronto costruttivo tra cittadini e istituzioni nell’interesse di una gestione davvero eco-compatibile del territorio.