MESSINA – A giugno il sequestro dell’area, poi una serie di incontri e tavoli tecnici. Nel frattempo, però, i rifiuti sono ancora a Maregrosso e gli incivili non perdono tempo per depositarne altri e dargli fuoco.
Cos’è successo nel frattempo? Il Comune di Messina si è fatto autorizzare dalla Procura ad accedere all’area, per il campionamento e la caratterizzazione dei rifiuti, che è stata terminata a ottobre.
Prima dell’eliminazione dei rifiuti, però, “si rende necessario interdire l’area in questione – dice l’assessore Dafne Musolino -, al fine di evitare l’esecuzione di un’attività che verrebbe vanificata dal continuo abbandono di rifiuti”. Come? Sono stati individuati dei varchi da chiudere tramite barriere che dovrebbero servire ad impedire il passaggio per lo scarico dei rifiuti.
A dicembre, il Comune di Messina ha aggiudicato due gare: una per l’apposizione delle barriere, alla Costruzioni Generali Mazzeo srl di Barcellona; l’altra per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, alla Eco Geo srl di Patti.
Venerdì scorso, 10 gennaio, la Struttura territoriale ambientale (demanio marittimo) ha emesso un’ordinanza verso il Comune di Messina per apporre le barriere.
Entrambe le ditte dovranno presentarsi, domani, 16 gennaio alle 15.30, al Dipartimento comunale Servizi ambientali, per la presentazione della documentazione richiesta e per la firma del contratto. Poi verrà comunicata la data di avvio dei lavori di apposizione delle barriere.
L’Amministrazione comunale smentisce così di non aver fatto nulla. “Dopo molti anni di inerzia, è prossimo il momento in cui il Comune di Messina, sostituendosi al Demanio marittimo, libererà l’area di Maregrosso dai rifiuti e dalla incuria che per troppi anni hanno degradato uno dei punti della costa messinese più belli e suggestivi e che, proprio in considerazione della sua bellezza, abbiamo voluto inserire nel Piano di utilizzo del demanio marittimo come punto Bandiera Blu”.
Perché Maregrosso diventi una spiaggia fruibile, però, non basta togliere i rifiuti. Bisogna togliere anche tutte le costruzioni che ostruiscono la vista del mare e realizzare un vero lungomare. Un’operazione da diversi milioni di euro, che sembra ancora lontana.
(Marco Ipsale)