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Messina. La Tari con Pago Pa e i costi di commissione, ecco perché

MESSINA – “Sono un vostro attento lettore da svariati anni. Da quest’anno il pagamento della Tari 2024 viene richiesto attraverso il canale Pago Pa. Questa novità, rispetto agli altri anni, comporta un esborso aggiuntivo di commissioni variabile a seconda dell’istituto bancario ove si possiede il conto. Nei grandi numeri ciò comporterà, rispetto al consueto versamento gratuito tramite i moduli F24, cifre importanti a carico dei cittadini e ingenti guadagni a favore di qualcun altro. Ho saputo che, su richiesta, l’Ufficio Tributi è costretto a stampare gli F24 ai contribuenti che hanno scoperto l’inghippo”.

Così scrive un nostro lettore. Abbiamo chiesto chiarimenti all’assessore ai tributi, Roberto Cicala.

“La scelta della modalità di pagamento PagoPa – dice l’assessore – non è dettata da una volontà del Comune, ma è un adeguamento alle “linee guida per l’effettuazione dei pagamenti elettronici a favore delle pubbliche amministrazioni e dei gestori di pubblici servizi”, codice dell’amministrazione digitale. Ma poiché non sembra essere vietato che l’utente finale possa pagare con strumento diverso da PagoPa, ecco il motivo per cui su richiesta del contribuente può stampare in modo autonomo il modello F24. E nel portale tributario, che il Comune ha messo a disposizione, con accesso sicuro tramite Spid, sono presenti c’è la possibilità di pagare direttamente con strumenti digitali. Per ovvi motivi di postalizzazione e soprattutto per non rendere complicata la lettura della fattura da parte dell’utente finale, il Comune non può inserire diverse tipologie di modelli di pagamento, ma si è adeguato a quanto richiesto dalla normativa”.

La differenza tra i due sistemi

“Il sistema PagoPa – dice ancora Cicala – è uno strumento innovativo di pagamento verso la Pubblica amministrazione, che permette fra l’altro la rendicontazione immediata, cioè la possibilità di verificare entro pochi minuti il pagamento direttamente nella propria scheda contabile, nessuna possibilità di errore e cosa non meno importante, l’impossibilità di pagare più volte un bollettino per errore. Il pagamento F24 è invece un sistema non a lettura automatica, ma va trascritto o ricopiato da un operatore o da noi stessi nel nostro sistema di banca telematica”.

Le commissioni non vanno al Comune

“F 24 è un sistema non veloce, che necessità di molto lavoro da parte di operatori, sia nel momento del pagamento, sia nel momento della rendicontazione, senza prendere in considerazione un numero cospicuo di errori che si commettono e versamenti che restano “appesi” per errore nell’inserimento del Comune beneficiario. E’ vero che il costo del servizio PagoPa è a carico dei cittadini, come fra l’altro lo è quello dei bollettini di conto corrente, però i costi sostenuti non vanno al Comune, ma una parte al gestore del servizio Pago Pa e un’altra al gestore della piattaforma di pagamento che si utilizza. Se verifichiamo anche nel web, notiamo che ormai tutti i Comuni si stanno adeguando all’utilizzo del sistema PagoPa per ogni tipologia di pagamento per i propri tributi, canoni e concessioni”.

I costi diminuiti

L’assessore Cicala, infine, ricorda che “la fattura della Tari del 2024 è più bassa di quella del 2023 di oltre il 30%, arrivando quasi al 40% per famiglie monocomponenti. Questa eccezionale riduzione è stata conseguita per tanti fattori fra cui lotta evasione, contenimento dei costi, miglioramento dei servizi amministrativi. Siamo riusciti ad ottenere un risultato eccezionale, riducendo la Tari per una famiglia di 4 persone abitante in una casa di 90 metri quadri di circa 160 euro annui, poiché nel 2023 ha pagato una bolletta di 485 euro, mentre quest’anno nel 2024 ne pagherà una di 326 euro. La stessa famiglia ha ricevuto un acconto nel 2023 di 325 euro, mentre quest’anno di 242 euro”.

Una precisazione da parte dell’assessore Cicala

Ci scrive l’assessore Roberto Cicala: “Mio malgrado, devo in parte rettificare quanto ho scritto in risposta al vostro lettore solo nella misura del modello F24 presente nel portale e stampato allo sportello. Il Comune ha utilizzato quest’anno il modello PagoPa per quanto già scritto nella precedente comunicazione. Ho scritto anche che il Comune non può non accettare altre forme di pagamento che l’utente utilizza come ad esempio il modello F24. Il mio errore è stato quando ho comunicato che nel portale era presente e quando ho detto che lo stampiamo allo sportello su richiesta. Qualora l’utente volesse utilizzare il modello F24 per il pagamento, e non il modello PagoPa, per non pagare le commissioni al gestore di pagamento, deve autonomamente provvedere alla compilazione del modello F24 o tramite l’aiuto, ad esempio attraverso gli sportelli di assistenza fiscale. L’adeguamento dell’Ente alle nuove normative dettate da AgenzIa Digitale comporta l’utilizzo del sistema di pagamento PagoPa.
Oggi verrà data una direttiva a tutti gli uffici dell’Ente sul comportamento degli sportelli su questa attività”.