“Ad agosto 2018 la media di erogazione idrica era di 12 ore al giorno e l’acqua arrivava per 24 ore sono in 7 zone su 77. A dicembre 2021 la media è di 18 ore al giorno e l’acqua per 24 ore in 30 zone su 77”.
Lo dice la presidente dell’Amam, Loredana Bonasera, nel corso di un sopralluogo in sede da parte del sindaco Cateno De Luca, occasione per fare un bilancio del lavoro dell’azienda negli ultimi tre anni e mezzo.
C’era anche Salvo Puccio, che è stato presidente per due anni e mezzo, fino a un anno fa, e ha ricordato gli atti compiuti, i progetti in corso e quelli in programma. Messina riesce a captare circa 1600/1700 litri di acqua al secondo di cui 850/920 provenienti dall’acquedotto Fiumefreddo, 235/250 dall’acquedotto della Santissima, il resto dai pozzi. Ma non tutti arrivano nelle case dei messinesi. Anzi per avere l’acqua ovunque 24 ore al giorno ne basterebbero 1200 ma c’è da considerare il fattore dispersione. “Al nostro arrivo era al 55 % – dice Puccio -, ora l’abbiamo diminuita al 48 %”. Poi la contrazione dei costi: “Grazie alle transazioni con Enel ed Hera, abbiamo ridotto le spese elettriche da 12 a 8 milioni di euro l’anno”.
Ancora i progetti in corso, finanziati dal Masterplan: 4 milioni per il serbatoio Montesanto 1; 4.5 milioni per la ricerca idrica, 1 milione per la condotta Cassina, 3 milioni per la messa in sicurezza del Fiumefreddo, 3.5 milioni per il depuratore di Mili.
“Il Montesanto 1 è importante per migliorare la rete idrica – spiega Puccio – perché in alcuni punti l’acqua arriva, si riempiono i serbatoi e bisogna staccare, mentre in altre zone le fonti non garantiscono l’approvvigionamento h 24, quindi l’obiettivo è di fare travasi tra serbatoi”.
Con la ricerca idrica “cerchiamo acqua o potenziamo le fonti. La Santissima era scesa a 90 litri al secondo, con una grande opera di pulizia oggi è a 240, lo stesso vale per altre fonti. Poi si faranno nuovi pozzi”.
Conclusi i lavori per la pulizia della condotta Cassina, “quella di valle principale che raccoglie tutti i reflui”, in corso quelli per la messa in sicurezza dell’acquedotto Fiumefreddo, che “permetterà di sostituire alcuni giunti e sensori in modo da controllare meglio pressioni e ossidazione”.
Lavori in corso anche per il depuratore di Mili. “Siamo riusciti ad avere sia il decreto di emissione in atmosfera sia di quello di autorizzazione allo scarico, così come per il depuratore di San Saba. Ora si copriranno le vasche, creando un punto di emissione controllato”. In tre parole: niente più puzza.
E a proposito di depuratori si aspetta ancora dalla commissione di Valutazione d’impatto ambientale il via libera per l’appalto da 40 milioni del nuovo grande a Tono.
Focus anche sul lago di Ganzirri, “non ci sono più scarichi abusivi” – dice Puccio, e sulle foci dei torrenti: “Abbiamo messo le telecamere e monitoriamo costantemente” – aggiunge la Bonasera, che poi ha parlato dei servizi aggiuntivi affidati dal Comune ad Amam.
“Abbiamo installato 27 nuove fontane e ne abbiamo riattivate 25, ora il totale è di 152 censite, geolocalizzate e manutenzionate”. Poi le fontane ornamentali. “Erano quasi tutte abbandonate e oggi sono state tutte riattivate, l’ultima quella del Nettuno, tranne la fontana di Orione, che è in fase di restauro. Quella di piazza Cairoli, poi, ci dicevano che era quasi impossibile da riattivare, l’abbiamo fatto in poco tempo”.
A giugno 2021 è stato avviato il servizio di pulitura delle caditoie con due escavatori a risucchio. “Uno per la zona nord e uno per la sud – racconta la Bonasera -, ad oggi ne sono state pulite 6.650 su 60mila e alcune erano in condizioni pessime, tanto che a volte è servito anche un lavoro manuale di asportazione”.
L’Amam ha anche installato 17 docce nelle spiagge cittadine, la prima “casetta dell’acqua” nelle scuole e si occupa di manutenzione degli impianti idrici nei cimiteri e della pulizia di pluviali e griglie.
L’intero sopralluogo è stato “condito” dai coloriti commenti del sindaco De Luca, che ha accusato le gestioni precedenti. “Abbiamo presentato un primo progetto da 20 milioni sul Pnrr per la rifunzionalizzazione della rete idrica, nel frattempo faremo interventi grazie ai soldi recuperati dalle spese elettriche, ora possiamo fare i mutui perché abbiamo ridotto i debiti, siamo credibili e paghiamo i fornitori. Abbiamo eliminato 24 milioni di crediti prescritti e fatto le dovute denunce perché gli eventuali utili non si possono distribuire al socio ma vanno impiegati per migliorare le infrastrutture o abbassare le tariffe”.