MESSINA – “Violata. L’amore non è mai violenza”: inaugurata oggi una mostra fotografica di Domenick Giliberto sulla violenza contro le donne. In esposizione dal 25 marzo al 5 aprile, nei locali della sede succursale delle “Ancelle Riparatrici” del liceo Seguenza, la mostra è stata realizzata con la regia di Giovanna Manetta. L’esposizione, proposta dall’Associazione Acisjf “Messina Terra solidale”, si compone di 14 “scatti d’autore” e ha come filo conduttore le diverse forme di violenza sulle donne spesso veicolate dai media.
La professoressa Lilia Leonardi, dirigente scolastica del liceo, ha introdotto l’incontro ponendo l’accento sulla “particolare sensibilità con cui va trattato uno dei tempi più cruciali del rapporto uomo-donna e sul ruolo educativo che gioca l’ambiente scolastico nel fornire chiavi di lettura e supporto allo sviluppo del senso critico e approfondimenti di questi particolari temi sociali”.
Hanno preso poi la parola la presidente dell’associazione del Comitato Acisjf “Messina Terra Solidale”, Annamaria Tarantino, e la pedagogista Nuccia di Gennaro (Acisjf Messina): in primo piano l’impegno dell’associazione in favore dei giovani, con attenzione ai problemi affrontati durante l’incontro.
Sono pure intervenuti gli alunni Matteo Quinci e Giada Truscello, della 5 B Artistico, coordinati dalla professoressa Silvana Prete, che hanno dato vita a un’interpretazione poetica dei componimenti di autori classici e contemporanei legati al tema dell’amore.
A conclusione dell’incontro il prof. Enzo Caruso, referente del Liceo per la Comunicazione, ha esortato i ragazzi a divenire “amplificatori” dei valori del rispetto e dell’attenzione agli altri, anche nel supportare con ogni mezzo i compagni e le compagni che dovessero manifestare o confidare situazioni di disagio.
La parola all’autore della mostra fotografica, Domenick Giliberto: “Non possiamo intervenire nel gap che si evidenzia tra i due sessi, compito che appartiene di diritto alla cultura nelle sue diverse forme. Vorremmo però che chiunque veda queste immagini, ricordandole, possa fermare quella mano un attimo prima della tragedia”.