MESSINA – Pesante sconfitta per il Messina che non ha fatto vedere una prestazione all’altezza e non ha portato a casa il risultato. Dopo la batosta più brutta della stagione mister Giacomo Modica sulla domanda, se si senta in discussione, risponde: “Io sono sempre in discussione, nel nostro lavoro siamo sempre con le valigie pronte e bisogna chiedere alla società”.
Continua l’allenatore; “Io resto. Il problema è che chi rimane con me che deve cambiare atteggiamento e applicazione. Sbagliare è umano ma perseverare diventa diabolico. Non si guarda più in faccia nessuno, non perdono più nessuno, i bonus sono finiti per chiunque. Io mi prendo le responsabilità, chiedo scusa al pubblico ed è giusto ci siano insulti e non applausi. Per quanto mi riguarda fino a gennaio posso giocare con sette under, le figuracce mi stanno bene ma a ripetizione no”.
E ancora: “Abbiamo smarrito tutto, ma se nelle prime sette giornate mi hai fatto vedere qualcosa, ce l’hai. Analizzando la partita dico che stiamo subendo un’involuzione molto brutta. Questa squadra ha perso un filo conduttore che si chiamava gioco. Non ti puoi distrarre e sbagliare niente, nei primi venti minuti siamo stati in partita e ordinati, sapevamo di dover affrontare delle ripartenze. Mi aspetto una reazione alle avversità dalla squadra, giocare in questa maniera non ci sta, essere sufficienti non ci sta, perdere palla con appoggi facili non ci sta”.
Aggiunge Modica: “I concetti di campo ce li siamo persi, smarriti, e me ne accorgo. C’è la voglia e volontà di fare qualcosa ma ci sciogliamo come neve al sole, ci sono anche giocatori di categoria importanti, il problema è che nelle difficoltà non riusciamo più a risalire”.
“Vorrei chiedere scusa a tutti i tifosi e alla società – esordisce il portiere Fumagalli del Messina – per la prestazione indecorosa che abbiamo fatto oggi. Una prestazione veramente brutta e dobbiamo star zitti, pedalare durante la settimana, parlare meno e fare fatti in campo. Oggi mi vergogno io per i tifosi e la prestazione indecorosa, oggi erano sotto l’acqua a darci la spinta. Abbiamo toccato il fondo e da lì dobbiamo ripartire, altrimenti non siamo uomini. Dopo l’episodio del gol e l’espulsione c’era solo una squadra in campo, non c’è stata la forza di reagire ed è quello che mi dà fastidio. Io posso sbagliare e reagisco. Con tutto il rispetto, non giochiamo a Pordenone ma a Messina”.
Continua il portiere: “Se abbiamo dato 100 fin qui, e penso non l’abbiamo fatto, bisogna dare 200. Se qualcuno è mezzo mezzo sta fuori, dobbiamo tutelare il Messina. Facciamo mea culpa e facciamo i fatti, non le chiacchiere. Durante la settimana lavoriamo e anche bene, qua non bisogna pensare al proprio orticello, se il mio compagno sbaglia devo recuperare io. Non posso fare il compitino, bisogna ragionare da squadra. Bisogna reagire perché il campionato corre veloce. L’involuzione è sotto gli occhi di tutti, noi ci teniamo stretto il mister, non vedo questo problema che parliamo lingue diverse con l’allenatore. Nel calcio bisogna avere la voglia di vincere i contrasti. Come hanno detto i tifosi, bisogna cacciare gli attributi. Non son discorsi che devo fare io ma, se a qualcuno non va bene, al mercato di gennaio aperto si va via”.
Ed ecco le dichiarazioni di mister Di Donato, allenatore del Latina: “Non mi aspettavo una partita così facile che comunque non è stata così. Le ultime prestazioni del Messina, anche col Benevento, erano state buone e sapevamo di giocare su un campo difficile. Sapevamo della difesa molto alta e abbiamo inserito gente veloce da dietro per sfruttare le nostre caratteristiche. Sembra tutto semplice ma è stata una partita combattuta. Bravi i nostri ragazzi che l’hanno fatta sembrare semplice”.